Svegliarsi con la neve

Che bello svegliarsi stamattina!
Un palmo di neve sulla strada. E' nevicato tutta la notte ed ecco il risultato.
La neve mi suscita allegria, anche perchè oggi non devo andare al lavoro. La neve fa anche tanto Natale.
Nei presepi, con la farina o il polistirolo, mettiamo la neve, ma non sarei così sicura che più di duemila anni fa, in quel di Betlemme, fosse nevicato. E allora, la neve che c'entra?
Era il 1223 quando san Francesco ebbe l'idea di rapppresentare il Natale di Gesù, affinchè si potesse vedere con gli occhi i disagi a cui fu costretto quel Bambino nel suo venire al mondo. Così nacque il primo presepe vivente a Greccio, che si trova in provincia di Rieti, e che in quel periodo dell'anno era ricoperto da una coltre di neve.
Non so se questa sia una spiegazione storicamente valida (perdonatemi se non lo è), ma certamente l'intuizione di Francesco suscitò nel cuore di chi assistette a quell'evento tanta commozione e partecipazione. Nascere così, in un luogo non certo adatto a venire al mondo ... ultimo tra gli ultimi, rifiutato tra i rifiutati.
Natale è anche questo, è pensare a chi la casa non ce l'ha, a chi è rifiutato, emarginato. Natale non può essere solo la gioia del pacco da aprire, della tavolata tra parenti, delle vacanze.
Natale ci chiede di mettere in circolo il nostro amore, ma non per un solo giorno, ma per tutto l'anno, perchè ci sono tanti "natali" nella miseria, nell'abbandono, nell'indifferenza.
Meditate gente, meditate!

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