Un film sulla strage di Marzabotto

La guerra è tremenda, fa dell'uomo una bestia (con tutto il rispetto per gli animali, che non sono capaci di simili efferatezze). Ricordate, ragazzi, il discorso sul peccato? L'uomo perde la sua umanità quando dimentica Dio, quando sostituisce alla Sua volontà i propri istinti.
Dal 22 gennaio è in proiezione nei cinema il film "L'uomo che verrà", che racconta del genocidio compiuto, a più riprese, dai nazisti a Marzabotto. I rastrellamenti cominciarono  dal 29 settembre 1944 e furono trucidati, anche in chiesa, 770 civili in maggioranza donne, vecchi e bambini di cui 250 sotto gli otto anni, non esclusi i preti.
Mi è sembrato di aver capito che non è possibile vedere questo film in tutte le sale cinematografiche, perchè sono solo 42 le copie in circolazioni. Qui nelle Marche dovrebbero essere soltanto due i cinema che lo stanno proiettando.
Che peccato! Pur non avendo avuto modo di vederlo, ne ho letto critiche piuttosto favorevoli. In ogni caso racconta di una vicenda a cui i nostri libri di storia dedicano poche righe.

Vi racconto la storia del film, così come l'ho trovata girando in internet.
Inverno, 1943. Martina ha 8 anni, vive alle pendici di Monte Sole, non lontano da Bologna, è l'unica figlia di una famiglia di contadini che, come tante, fatica a sopravvivere. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Nel dicembre la mamma rimane nuovamente incinta. I mesi passano, il bambino cresce nella pancia della madre e Martina vive nell'attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.

Se cliccate sulla locandina del film, potrete vedere il trailer.

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