La Domenica delle Palme


La processione delle Palme? Parte dalla «casa dei fichi»... No, non si tratta di uno scambio di alberi: pare infatti che, per entrare in Gerusalemme la domenica del suo apparente trionfo, sulla groppa di un asinello e tra due ali di folla festante, Gesù si avviò proprio da Betfage, un sobborgo alle pendici del monte degli Ulivi il cui nome significa appunto «casa dei fichi».
Oggi in quel luogo sorge una chiesetta, al centro della quale sta una grande roccia decorata con affreschi antichi: la leggenda vuole che quel masso squadrato sia servito come una specie di «scaletta» per far salire il Signore in groppa alla sua cavalcatura.
Che non a caso era un asino: infatti esso (e non il maestoso e possente cavallo, animale adatto alla guerra) serviva da mezzo di trasporto ai re d’Israele quando volevano indicare che le loro intenzioni erano pacifiche. L’ingresso di Gesù nella Città santa – così come è descritto dagli evangelisti – in realtà non è soltanto un semplice momento di festa o un superficiale trionfo: si trattò invece di un rito preciso, quello delle Capanne, quando gli ebrei agitavano mazzetti verdi composti da un ramoscello di palma, due di salice e tre di mirto legati insieme con un cordone dorato e nastri colorati. Una festa di pace, dunque: come simbolo universale di pace e di concordia è appunto l’ulivo, fin dai tempi del diluvio universale. È perciò una doppia tristezza il fatto che proprio accanto al santuario di Betfage sia sorto da pochi anni il muro in cemento che separa le zone palestinesi da quelle israeliane: forse oggi Gesù non avrebbe potuto entrare facilmente a Gerusalemme...

da Popotus di sabato 27/03/2010

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