Contro ogni discriminazione

Quante donne vittime di violenza, pregiudizi, intolleranza!!!
I loro nomi appaiono nelle pagine dei giornali. Per la sorte di qualcuna di loro si prova pietà, ci si indigna, si ha la mobilitazione della gente comune e anche dei Governi.
Ricordate Sakineh? Non è che la più recente di una lunga lista a cui dobbiamo aggiungere il nome di Asia Bibi, pakistana, condannata a morte  per blasfemia (sarebbe la prima donna a subire una pena del genere).
Secondo le notizie che ho letto nei giornali, la colpa di Asia sarebbe stata quella di aver difeso la propria fede in Gesù Cristo, in un paese dove la maggioranza della popolazione è musulmana.
Sempre dai giornali ho appreso che la difesa di questa donna è stata assunta dall' avvocato musulmano Aslam Khaki che propone un duplice appello: uno presso l’Alta Corte di Lahore, dove si potrà chiedere all’accusa di presentare prove concrete; uno presso la Corte federale della Sharia (ovvero della legge coranica), dato che «la stessa legge islamica vieta la pena capitale per le donne e per i non-musulmani».
Tv2000 ha promosso una campagna di mobilitazione per salvare Asia e speriamo che a questo gesto si accompagni anche l'attenzione della gente comune.
La libertà religiosa deve essere alla base di ogni vivere civile. Le differenze, come più volte abbiamo detto a scuola, non devono fare paura. La maturità di ogni persona si vede dalla capacità che ha di confrontarsi con la diversità. D'altra parte, anche l'esperienza della crescita umana parte dalla consapevolezza di un diverso dal mio io, dall'incontro cioè tra un io e un tu, che è un altro io, pur se diverso da me. Solo da questo incontro si ha la possibilità di costruire un noi. Se impareremo a rispettare le diversità che ci appartengono (per colore della pelle, per sesso, per religione, ....) riusciremo a costruire una comunità umana più ricca, più solida, più aperta, per dirla con parole più semplici, una società migliore.


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