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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

Costruisci la tua vita

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Ultimo giorno dell'anno. Tempo di bilanci per l'anno che è passato, di propositi per l'anno che verrà. Cosa desideriamo per il nuovo anno? Su quali ideali e valori vogliamo costruirlo? Come intendiamo spendere il tempo che il Signore ci regalerà? Cliccate sull'immagine. Il Vangelo ha da suggerirci qualcosa per l'anno che verrà. Auguri di Buon Anno.

Il Dio bambino ci rende tutti fratelli

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di Maurizio Patriciello , da Avvenire del 28 dicembre 2010. Dio non è stanco degli uomini. Non lo è mai stato. Dio è un inguaribile, questuante sognatore. Anche quando l’uomo non gli vuole bene, anche quando gli chiude la porta in faccia, non desiste. Con ferma discrezione lo cerca, insiste, bussa, chiede. Gioca d’azzardo e punta tutto su di noi, sulla nostra riuscita, sulla convinzione che alla fine gli getteremo le braccia al collo. Non smette di desiderare chi creò a Sua immagine. È suo. È uscito dalle Sue mani. Lo ama. Ha bisogno di lui. Senza la Sua creatura più preziosa anche Dio sembra essere infelice. Come noi. Anche in questo ci somiglia tanto. È capace di bussare a un cuore ermeticamente chiuso per una intera vita, senza mai perdere la speranza di essere un giorno accolto. La speranza, che tiene in vita anche i cuori più vecchi e induriti, non lo abbandona mai. Non molla la Sua preda. Non ci lascia in balia di noi stessi. Sa bene che senza i Suoi doni non saremmo capaci n

La convivenza possibile

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Le violenze che in questi giorni sono state inflitte ai cristiani, nelle Filippine, Nigeria e Pakistan, hanno spinto il Papa a rivolgere un accorato appello affinché si abbandonino "le vie dell'odio per trovare soluzioni pacifiche dei conflitti e donare alle care popolazioni sicurezza e serenità". In diverse parti del mondo purtroppo essere cristiani costituisce ancora un pericolo. Eppure la convivenza è possibile, deve essere possibile, come testimonia Muhammad Ibraim, imam  a capo del Comita­to provinciale per il dialogo interreligioso e per la pace nel Punjab. Egli vive a Faisala­bad, dove predica nella sua moschea. Vi riporto alcune parti dell'intervista rilasciata all'inviato di Avvenire, pubblicata il 24 dicembre 2010. « Biso­gna insegnare a imparare a convivere con gli altri, sen­za danneggiare il credo al­trui, ma rispettandolo. Però, affinché sia così, tut­te le religioni del Libro de­vono essere rispettare. An­che l’islam. Certe azioni e

E' Natale; Gesù è venuto...

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E' Natale; Gesù è venuto. Ma se batterà alla nostra porta,  sapremo riconoscerlo?  Sarà, come una volta. Un uomo povero. Certamente un uomo solo. Sarà senza dubbio un operaio,  forse un disoccupato  e anche, Se lo sciopero è giusto uno scioperante. O tenterà di vendere delle polizze d'assicurazione  o degli aspirapolvere... Sarà forse un rifugiato. Uno dei quindici milioni di rifugiati  con un passaporto dell'O.N.U.; uno di coloro che nessuno vuole  e che vagano vagano in questo deserto ch'è diventato il Mondo; uno di coloro che devono morire  perché dopo tutto non si sa da che parte arrivino  persone di quella risma... Se Cristo domani batterà  alla vostra porta. Lo riconoscerete? Avrà l'aspetto abbattuto. Spossato, annientato com'è  perché deve portare  tutte le pene della terra... (Raoul Follereau)

Buon Natale

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Vi auguro un Buon Natale, con le parole della Santa Camilla Battista Varano: "Tu, o Signore, per grazia sei nato nell'anima mia, mi hai donato la tua luce, luce di Verità, Via per venire a te, vero Paradiso! Nelle tenebre e oscurità del mondo mi hai fatto vedere, udire, parlare e camminare nella tua luce”.

I numeri e il loro significato: QUATTRO

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Il numero 4 è il numero della stabilità, del creato (la terra) e della rivelazione. E' l'immagine del quadrato dell'universalità con i quattro punti cardinali (EZ 37,9). Il Nuovo Testamento descrive: "Quattro angeli ai quattro angoli della terra (...) trattenevano i quattro venti (Ap 7,1). Le 4 mura della Gerusalemme celeste formano un quadrato. E l'Antico testamento dice: "Manderò i venti dalle quattro estremità del cielo" (Ger 49,36). Questo numero è utilizzato anche per designare: - 4 elementi: acqua, terra, aria, fuoco - 4 stagioni: primavera, estate, autunno, inverno - 4 evangelisti: Matteo, Marco, Luca, Giovanni - 4 cavalieri dell'Apocalisse - 4 fiumi del Paradiso: Pison, Ghicon, Tigri, Eufrate (Gn 2,10) - 4 animali della visione di Ezechiele (Ez 1,5) - 4 lettere per il nome del Signore: YHWH - 4 grandi profeti: Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele - 4 virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza - 4 "Novissimi&

Per le classi seconde: ripasso

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Dopo aver lavorato sull'origine della Chiesa, vi propongo alcuni giochi per ripassare. Andate ne "Lo spazio di Profrel", l'altro mio blog in cui sono raccolti giochi e altro materiale. Cliccate qui ....ma attenti. Non fatevi mangiare dal leone!!!! E...cliccate anche qui , per un gioco spaziale.

Attraverso la tempesta

FONTE: Gloria.tv

Se ti dimostrerai un bambino bravo, coraggioso e disinteressato

Mentre in classe si parlava dell'importanza delle regole che ci aiutano a crescere, a qualcuno di voi è venuta in mente la storia di Pinocchio nel Paese dei Balocchi. Fare quello che ci pare - è stata la conclusione - non ci aiuta a diventare delle brave persone. La Bibbia, nel brano che parla del vitello d'oro (quello che abbiamo visto in uno dei video del blog)ci presenta il popolo dell'Alleanza alle prese con il tradimento, la ribellione a Mosè e alle regole che Dio aveva donato. La conseguenza è il ritorno all'idolatria e la perdita di quella dignità di uomini liberati dall'unico Dio, quel Dio che li aveva fatti uscire dalla schiavitù dell'Egitto e che donando i comandamenti, li aveva messi in guardia da tutto ciò che li avrebbe resi meno umani e, quindi, meno liberi. La storia di Pinocchio richiama l'idea della fatica verso la via dell'umanizzazione, che non può passare attraverso quello che mi piace, che mi fa comodo, che costa meno fatica. La ri

La vita è per condividerla

FONTE: Gloria.tv

I numeri e il loro significato: UNO - DUE - TRE

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Il numero 1 esprime l'unità, l'assoluto, il principio, cioè l'ordine e la fine di tutto, come l'alfa e l'omega greci. E' simbolo dell'essere, dell'uomo che sta in piedi Il numero 2 esprime un'idea e il suo contrario: - dualità (il visibile e l'invisibile, il creato el'eterno, il terreno e il celeste...) - divisione (Adamo ed Eva, Caino e Abele, ...) - nuzialità (l'alleanza) - i due Testamenti - le due nature di Cristo (divina e umana) Il numero 3 è l'idea della perfezione, del non-creato: per esempio Dio in tre Persone, la Trinità. 2+1=3 simboleggia la dualità che si risolve, chiave dell'unità. In ebraico il 3 corrisponde al superlativo; per esempio il Dio tre volte Sanctus (Is 6). - 3 angeli visitano Abramo alla quercia di Mamre - Giona rimane 3 giorni nella balena - Gesù risorge il 3° giorno dopo la sua morte - i Magi portano 3 doni: oro, incenso e mirra - Cristo assume 3 funzioni: è Re - Sacerdote - Profeta

Suore di clausura

Le suore carmelitane di Ravenna (suore di clausura) hanno aperto il loro monastero alla cinepresa. Ho letto che questo video è uno dei più cliccati del web. Ve lo propongo, diviso in due parti. Cliccando qui , entrate nel loro spazio su Facebook.

Un museo unico al mondo

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Da Avvenire del 12 dicembre 2010 "C’ è un museo unico al mon­do, in un angolino di Italia all’ombra delle Dolomiti bellunesi. Un museo fatto di terra, acqua e pietre, raccolti con pazien­za in tutte, ma proprio tutte le na­zioni del pianeta, anche la più pic­cola e sperduta in mezzo all’oceano. Un 'Museo dei sogni e della memo­ria', come lo ha chiamato il suo fon­datore, Aldo Bertelle, che se l’è 'in­ventato' all’interno della Coopera­tiva Arcobaleno (Comunità Villa San Francesco) nella quale da oltre trent’anni accoglie minori in diffi­coltà e dà un futuro a ragazzi che fa­ticano anche a vedere il presente. Tutto il pianeta è dunque racchiuso in quel museo, a rappresentare gli e­venti che hanno fatto grande - o in­finitamente piccola - la storia dell’u­manità: ci sono le pietre di Capaci e di via D’Amelio a Palermo, simboli del sangue versato da Falcone e Bor­sellino, e il pugno di terra arrivato dal Monte Nebo, dove Mosè con­templò la Terra Promessa, un sass

Il metodo scientifico

Cartesio espone il suo metodo scientifico.

Le regole e la crescita in umanità

Visto che stiamo parlando di regole, leggete, cari ragazzi di prima, questa frase di Franco Vaccari: " Una regola interiorizzata senza paura, con il compiacimento di un bene conquistato è un' incredibile maturità umana ". Che ne dite? Certamente vedere in una regola un aiuto per la propria crescita è una conquista nel duro cammino verso l'umanizzazione. Vi ricordate gli ebrei nel deserto? Cammino duro e faticoso, pieno di dubbi e di paure. Eppure il Signore d'Israele per quella strada aveva deciso di liberare il suo popolo. Con quel popolo Dio stipula un'alleanza, donandogli dieci parole, dieci regole per vivere liberi. Perchè crescere in umanità significa imparare a vivere la libertà non come arbitrio (faccio quello che mi pare), ma come capacità di scegliere ciò che è più giusto e buono, anche se è meno comodo e più difficile. Vi lascio questo video, tratto dal Mosè di Roger Young. Il popolo d'Israele sceglie la via più rassicurante, più facile e

Siamo fatti per donare

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Si è chiusa la gara di solidarietà nella scuola Tacchi Venturi. L'obiettivo è stato raggiunto: si conferma l'adozione a distanza di otto bambini, alcuni dell'India, altri del Brasile. Un grazie a tutti: alunni, genitori, personale della scuola. Nonostante la crisi, la solidarietà che siamo stati capaci di esprimere testimonia che donare è bello, ci rende uomini e donne migliori. Vi lascio le parole di Davide Rondoni , pubblicate su Avvenire del 5 dicembre, che più delle mie esprimono quanto sia importante non rinunciare mai a donare. "Donare è un atto non superfluo. Si può rinunciare a parecchie cose, ma non a donare. Perché fa parte della nostra natura umana. Un uomo che non dona è diventato meno uomo. Nella gratuità 'assurda' di fare un regalo anche quando sono aumentati i nostri bisogni, nella gratuità che va contro ogni logica di tornaconto pur in un momento in cui si devono più attentamente fare i conti, ri­siede un barlume di vero intorno alla

Benedetto XVI e la questione Dio

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Credo che oggi (...) il nostro grande compito sia in primo luogo quello di rimettere di nuovo in luce la priorità di Dio. La cosa importante, oggi, è che si veda di nuovo che Dio c’è, che Dio ci riguarda e che ci risponde. E che al contrario quando viene a mancare, tutto può anche essere razionale (...) ma l’uomo perde la sua dignità e la sua specifica umanità; e così crolla l’essenziale. (dal libro intervista a Benedetto XVI  " Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi ")

Intorno ad una tavola

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Dalla riflessione di Enzo Bianchi , pubblicata su Avvenire del 1 dicembre 2010   (...) la tavola è il luogo attorno al quale si consuma un rito proprio, fra tutti gli animali, solo all’essere umano: quello di mangiare insieme e non in compe­tizione con i propri simili. E, man­giando, parlare insieme: la tavola è il luogo privilegiato per la parola scambiata, per il dialogo: si comu­nica attraverso il cibo che si mangia e attraverso le parole che si scam­biano. Mentre uno parla, gli altri mangiano e ascoltano, poi i ruoli si invertono quasi spontaneamente: chi tace smette di mangiare e inizia a parlare e chi ascolta riprende a mangiare. Forse, anche a questo serviva l’ingiunzione di «non parla­re a bocca piena». (...) Invitare qualcuno – parenti, amici, conoscenti... – è un atto di grande fede, di profonda fiducia nell’altro: significa infatti chiamarlo, eleggerlo, distinguerlo tra gli altri conoscenti; significa confessare il desiderio di stare insieme, di asc

La chiamata di Mosè

Vi lascio, alunni di prima, il video della chiamata di Mosè. Il brano in questione lo trovate nel libro dell'Esodo, capitolo 3, dal versetto 1 al 21.

Benedetto XVI e la falsa libertà

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La vera minaccia (...) è che la tolleranza venga abolita in nome della tolleranza stessa (...) che la cosiddetta ragione occidentale sostenga di aver finalmente riconosciuto ciò che è giusto e avanzi così una pretesa di totalità che è nemica della libertà. Nessuno è costretto a essere cristiano. Ma nessuno dev’essere costretto a vivere secondo la nuova religione come fosse l’unica e vera (...).  (dal libro intervista a Benedetto XVI  " Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi ")

Monti e alture nelle Sacre Scritture

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Da POPOTUS del 25 novembre 2010 L’arca di Noé si sarebbe fermata sul monte Ararat, nell’attuale Turchia o in Armenia. Abramo è stato inviato da Dio sullo sconosciuto monte Moria per sacrificare il figlio Isacco (per fortuna poi un angelo lo fermò in tempo...). Mosé ha ricevuto il decalogo sul Sinai. Il profeta Elia ha sentito passare Javhé in un vento leggero mentre stava a pregare sul monte Oreb... Si potrebbe dire, senza paura di sbagliare troppo, che tutta la Bibbia è come una lunga catena montuosa, nella quale i protagonisti scalano le cime per parlare direttamente con Dio. Persino Gerusalemme e il suo tempio sono costruiti su un’altura, quella di Sion, che infatti viene subito ribattezzata «santo monte» o «monte del Signore». Nei salmi, addirittura, Dio stesso viene talvolta paragonato a una «rupe» o una «roccia» solida, cui aggrapparsi nei momenti di pericolo. Ma anche nel Vangelo si scalano tante montagne; basta pensare al monte delle Beatitudini, per esempio, che è poi una

Papa Benedetto e il filo conduttore

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 Tutta la mia vita è sempre stata attraversata da un filo conduttore, questo: il Cristianesimo dà gioia, allarga gli orizzonti. In definitiva un'esistenza vissuta sempre e soltando "contro" sarebbe insopportabile. Ma nello stesso tempo ho sempre avuto presente (...) che il Vangelo si trova in opposizione a costellazioni potenti. Sopportare attacchi ed oppore resistenza fa parte del gioco; è una resistenza però tesa a mettere in luce ciò che vi è di positivo". (dal libro intervista a Benedetto XVI  " Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa, i segni dei tempi ")