Sulle buone maniere. Un saluto ai miei alunni più irrequieti.

Se i vostri genitori vi vedessero, vi riconoscerebbero? Intendo dire, a scuola, durante la ricreazione, oppure mentre "sfidate" gli insegnanti, continuando a chiacchierare nonostante le occhiatacce, o mentre provate a tener loro testa con argomentazioni fragili sul perchè non avete fatto i compiti a casa, o sulla nota che vi siete beccati per il cattivo comportamento. Penserebbero, i vostri genitori, che siete i loro figli? Gli stessi ragazzi a cui tutte le mattine va la loro raccomandazione di comportarsi bene con i compagni e gli insegnanti?
So bene come la scuola possa scatenare, in alcuni di voi, le peggiori inclinazioni. La scuola non vi piace, gli insegnanti non vi piacciono; è l'ambiente in sè che vi intristisce o vi fa nascere la rabbia e l'insofferenza. Ma che devono dire i vostri compagni? quelli che avrebbero bisogno di tranquillità e di silenzio per poter apprendere con più facilità?
Visto che sono abbastanza tosta, nel senso che non mi arrendo con facilità, vi lascio, ma in fondo è per tutti, alcune riflessioni sull'educazione. La prima è di Ermanno Olmi, un famoso regista italiano, e la seconda è di Gandhi.

"La disciplina è il rispetto delle regole di una forma di religione che noi sottoscriviamo e l'educazione è non il rispetto delle regole ma il rispetto degli uomini".

"Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l'uomo, ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?"

Due parole vale la pena rammentare: rispetto e fraternità. Valgono per tutti, sia per gli scalmanati che per gli alunni "modello", oltre, ovviamente, che per noi adulti.
Per concludere, vi lascio un link ad un test che "misura" il nostro livello di educazione. Il test è rivolto a tutti, non solo agli irrequieti. Cliccate sull'immagine  per scaricarlo.

Buona estate, ragazzi!!!

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