Genitori con fegato

Dalla rubrica Quanto Basta di Umberto Folena, su Avvenire del 7 luglio 2011.
"Ancora (brutte) notizie dal fronte del binge drinking, la moda di ingurgitare alcol a garganella e a stomaco vuoto, in compagnia, tra adolescenti e giovani. Per meglio socializzare, forse. Per non essere da meno, certamente. Perché altrimenti sei escluso dalla "comunità", senza dubbio. E chi ti credi di essere, un virtuoso astemio? L'alcol assunto a questo modo, spiega uno studio dell'Ospedale pediatrico Bambin Gesù pubblicato sulla rivista "Alcohol and Alcoholism", è una bomba a orologeria, una mina piazzata nel fegato. Pare che in Italia il 42 per cento dei ragazzi e il 21 delle ragazze, minorenni, poco o tanto strabevano. Ben 18 ragazzi su 100 sotto i 16 anni hanno provato il binge drinking almeno una volta".
Beh, cari adulti, continuiamo a guardare impassibili i nostri figli, mentre si ammazzano?!!
Non ho ricette, e come genitore anche io arranco. Ma forza! Riprendiamoci il diritto e il dovere di dire i no giusti e al momento giusto, di riacquistare autorevolezza attraverso l'esempio della nostra vita. Non riduciamoci in pappa pure noi, smidollati, senza spessore, inadatti a essere un punto di riferimento per i nostri figli. Se pensiamo di dover essere loro amici, li condanniamo ad una vita vuota.
A noi genitori il fegato serve, perchè non ci deve mancare il coraggio di educare anche attraverso l'imposizione di regole e di limiti da non oltrepassare. 
Una buona dose di coraggio, unita al senso di responsabilità, accompagnata da un amore che vuole ciò che è veramente bene, ci aiuterà a salvare i figli che ci sono dati.

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