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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Travolti da un imprevisto

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" Il senso comune suggerisce che è meglio evitare gli imprevisti. Eppure, duemila anni fa, una decina di pastori in una notte si sono imbattuti in un fatto che certamente non avevano messo in conto. Un imprevisto che sconvolge la vita, la riempie di significato. L’augurio più bello è che per questo Natale la nostra vita possa essere «travolta» da quell’imprevisto. Anche in un tempo più che mai incerto e difficile, la speranza è il segno della disponibilità del cuore a una nuova partenza ed è la posizione di chi vuole essere davvero protagonista della propria esistenza, ognuno con il suo ruolo e con responsabilità. Il richiamo del Papa ad Ancona alle nuove generazioni è stato un invito a non perdere la fiducia, a «non perdere mai la speranza», quella radice che ci fa guardare la realtà per quella che è: come ultimamente positiva anche quando ci pone di fronte alle difficoltà. Una crisi per un grande cambiamento. E uno slancio così coraggioso e profondo non può che partire dai giova

Senza paura

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" Il cristiano non può che continuare a sperare e a non avere paura, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II. Pur avendo sotto gli occhi una situazione economica e sociale complessa, non possiamo arrenderci. È chiaro che ci sono disuguaglianze e ingiustizie non solo in posti lontani, ma anche qui a casa nostra. Basta saperle vedere. Abbiamo il compito e il dovere di lottare per un’Italia migliore e più attenta a tutti: malati, anziani, bambini, portatori di handicap, ma anche a noi giovani, perché senza di noi non ci sarà futuro. Dobbiamo trovare il modo per essere protagonisti veri in politica, continuare a fare volontariato e riuscire a entrare nel mondo del lavoro in modo adeguato, perché non possiamo continuare a essere precari a vita. Il nostro Paese deve riuscire a mantenere i nostri giovani cervelli a casa, perché sono una ricchezza. In generale, la nostra voce deve contare. Forse è utopia, ma io ci credo ". Paola Fumagalli

Almeno potrò dire di averci provato

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In questi giorni di attesa del nuovo anno e in quelli immediatamente successivi, vi lascerò le riflessioni di alcuni giovani, pubblicate su Avvenire del 21 dicembre 2011. Che possano aiutarci a "costruire" un buon 2012. " Credo che sperare sia un dovere, per dare una chance alla vita di sorprendermi. Se non spero, vedrò le occasioni che la vita mi offre non come possibilità, ma come l’ennesima illusione. In questo modo, però, avrei perso in partenza. Se perdo dopo aver sperato, almeno potrò dire di averci provato, di non aver lasciato nulla d’intentato o al caso. Quanto dico «l’ho sperimentato», anche se con sorte alterna, sul piano lavorativo e affettivo ho già vinto... Ah, un’altra cosa: bisogna sperare anche perché così ci attiriamo amici capaci di alimentare ancora di più la nostra speranza, come in un circolo virtuoso ". Fabrizio Assandri

Mai più violenza!!!

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" La violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l'amore sono la via per giungere alla pace ". (Benedetto XVI all'Angelus per la festa di Santo Stefano, ricordando il Natale di sangue in Nigeria)

La tenerezza di Dio

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" Nel Natale noi incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio che si china sui nostri limi­ti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi. San Paolo afferma che Gesù Cristo «pur essendo nella condizione di Dio… svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, diventando si­mile agli uomini» (Fil 2,6-7). Guar­diamo alla grotta di Betlemme: Dio si abbassa fino ad essere adagiato in una mangiatoia, che è già preludio dell’abbassamento nell’ora della sua passione. Il culmine della storia di amore tra Dio è l’uomo passa attra­verso la mangiatoia di Betlemme e il sepolcro di Gerusalemme ". (Benedetto XVI, catechesi di mercoledì 21/12/2011)

La meraviglia del Natale

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Auguri a tutti! Oggi è Natale. Proviamo però a riscoprire il vero senso di questo giorno. Forse non ci rendiamo conto di quale grande meraviglia abbia compiuto Dio, che si è fatto come noi - così recita una canzone - per farci come lui. Vi lascio l'editoriale di Luigi Ballerin i pubblicato su Avvenire del 21 dicembre, che ci aiuterà a cogliere la meraviglia di questo giorno. "Se in questi giorni di festa passeggiassimo per le strade di Tokio e varcassimo la soglia del Roppongi Hills Cafe, avremmo l’occasione di trovarci fra le braccia di Hug­ Chan che ci dà il benvenuto nel locale con un caloroso abbraccio. Davvero carino, se non fosse che Hug-Chan è un robot creato da Samsung come campagna pubblicitaria per il Natale. A metà strada fra il vecchio omino Michelin e il robottino del bel film Wall-E della Pixar, con i suoi cuscinetti di plastica gonfiata per non farci male, cerca di dispensare ai bambini un po’ di calore umano con il suo Christmas-hug (abbraccio­di- Natale).

Un giovane appassionato della vita

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Per continuare il nostro viaggio alla scoperta dei santi, uomini e donne ricchi di umanità, vi propongo un documentario su Pier Giorgio Frassati, un giovane appassionato della vita.

Gianna Beretta Molla

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Una donna che ha scelto la vita. seconda parte

Padre Kolbe

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Un altro testimone di umanità: padre Kolbe. seconda parte

Don Bosco

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Mi piace pensare ai santi come uomini e donne testimoni di umanità. Noi, invece, il più delle volte li immaginiamo sempre a pregare e molto lontani dalla vita. Non è così, perchè la santità si "costruisce" nella passione per la vita donataci che deve dare frutto secondo il piano amorevole di Dio. I santi hanno testimoniato l'amore verso Dio nella gioia di spendersi per gli altri. Su questo stanno lavorando gli alunni delle classi seconde e a loro,e a chi dovesse visitare questo blog, offro alcuni video trovati nella rete che parlano di alcuni santi. Incomincio con don Bosco, sacerdote che ha dedicato la sua vita all'educazione dei giovani. seconda parte terza parte quarta parte

Il lavoro che fa per te

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Come funzione strumentale per l'Orientamento sto organizzando un evento da proporvi, cari alunni di terza, una volta tornati dalle vacanze di Natale. Mentre stavo cercando del materiale nel web, mi sono imbattuta in un test che vi propongo. Vi chiedo solo di lasciarvi pro-vocare, perchè come tutti i test non può e non deve essere predittivo, ma può offrire spunti per la riflessione personale e per l'eventuale condivisione con chi può consigliarvi, come i vostri insegnanti, i genitori, un counselour. A questo proposito, vi ricordo che lo Sportello di Ascolto è utile anche per confrontarsi sulla scelta della scuola superiore. Ritornando al test, troverete che alcune situazioni vi pensano già usciti dalla scuola; adattatele a voi. Non dimenticate di dare  un'occhiata anche al sito in cui si trova il test. E' molto interessante. Cliccate sull'immagine e provate a scoprire qual è il lavoro che fa per voi.

Tra poco è Natale

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Tra poco è Natale, e l'aria di festa è un po' forzata. La difficile situazione che stiamo vivendo ci rende seri, meno disponibili alla spensieratezza. Speriamo che non ci renda più diffidenti gli uni con gli altri. Mi ha colpito la storia letta su Avvenire del 7 dicembre. Vorrei condiverla con voi. «Ha all’incirca quarant’anni. È una bella donna dal volto sciupato e il sorriso spento. Ben vestita, discreta, entra nella libreria cattolica dove mi trovo per comprare un libro. Nel negozio siamo solamente in tre: due sacerdoti e la commessa. La signora saluta sommessamente. Non è venuta per acquistare un Bambinello, ma per vendere qualcosa. Tira fuori dalla borsa, infatti, con estrema timidezza, una decina di accendini e chiede ai presenti la cortesia di prenderne qualcuno. Nessuno dei tre fuma, sicché l’invito cade nel vuoto. Di venditori di piccole cose inutili, a Napoli e dintorni, ce ne sono sempre stati tanti. In questi mesi di vacche scheletrite, logicamente, costoro sono

C'è sempre un frammento di gioia pura, anche nell'incubo più nero

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Una parabola buddhista: « Un uomo s’imbatté in una tigre. Si mise a correre sempre tallonato dalla belva. Giunto davanti a un precipizio, si lasciò penzolare aggrappandosi a una vite selvatica posta sull’orlo. La tigre lo fiutava dall’alto.Tremando, l’uomo vide che due topi avevano cominciato a rosicchiare piano piano la vite. In quel momento, però, egli scorse davanti a sé una stupenda fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l’altra spiccò la fragola: com’era dolce !». Ecco il commento di monsignor Ravasi, da Avvenire del 4 dicembre: Anche nel pericolo più atroce e nel dolore più disperato, c’è sempre un frammento di gioia pura; anche nell’incubo più nero, si può accendere una scintilla di luce. È importante afferrarla: la paura e la sofferenza muteranno, senza per questo scomparire. Meditiamo gente, meditiamo!

Cosa è meglio per noi?

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Quando in classe si parla di libertà vi si illuminano gli occhi. Eh sì, cari ragazzi, ognuno di voi già si immagina cosa farebbe se fosse veramente libero: niente più orari da rispettare, niente più doveri..."finalmente si fa come dico io!". Passata l'euforia iniziale, ecco che la fronte comincia a corrucciarsi (a qualcuno prima degli altri): "ma sarei proprio così bravo da non mettermi nei guai?!!". Eh sì, mica è facile essere liberi. Ecco che allora qualcuno, timidamente, incomincia a tirar fuori un'altra parolina: responsabilità. Va bene essere liberi, ma con responsabilità, perchè mica si può fare tutto ciò che si vuole. In che mondo vivremmo? Prevarrebbe la legge del più forte, e questo non piace a nessuno. La libertà ci chiede di scegliere ciò che è meglio per noi. Ma cos'è meglio? Vi invito a cliccare qui . Vi si aprirà una pagina da leggere: si tratta delle riflessioni di alcuni ragazzi sul tema della responsabilità e di quello che è meglio per

Il salto nella fede

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A proposito di fede, dato che se ne sta parlando a scuola, vi propongo questa scena, dal mitico Indiana Jones. A voi le riflessioni.