Le piante di Natale

Le origini dell’albero di Natale sono incerte; una tradizione sostiene che durante il Medioevo nelle piazze davanti alle cattedrali tedesche si innalzava l’albero del bene e del male, cioè quello del Paradiso terrestre con appese le mele del peccato originale. Infatti Gesù Bambino veniva a cancellare la colpa di Adamo ed Eva e dunque era giusto ricordarlo a tutti i fedeli.
Col tempo, poi, le mele rosse e lucide sono diventate palle luccicanti e multicolori, mentre all'albero sono state aggiunte candele e più tardi luci elettriche, a indicare la luminosità spirituale della notte di Betlemme. È dunque un errore sostenere che l’albero sarebbe un simbolo «meno cristiano» del presepe, solo perché è molto usato nei Paesi nordici: invece, se viene spiegato secondo la sua origine e il suo significato, è anch'esso un segno importante di Cristo, albero luminoso che offre al mondo i frutti del bene.
La Stella di Natale è una delle piante ornamentali più utilizzate durante il periodo dell’Avvento per addobbare le nostre case. Le sue origini sono messicane e per questo ha decisamente poco a che fare con i climi invernali e non sopporta il gelo. Per le popolazioni indigene del Messico era simbolo di purezza. È stata portata negli Stati Uniti, e poi nel resto del mondo, dall'ambasciatore americano in Messico Joel Poinsett nel 1825.
Una leggenda racconta di una bimba messicana povera che non aveva soldi per procurarsi fiori belli da portare in dono a Gesù Bambino, come avrebbero fatto i suoi compagni, la sera della vigilia di Natale. Decise, allora, di raccogliere delle erbe lungo la strada e di farne un mazzetto legato dal nastro rosso che aveva tra i capelli. Quando lo depose in Chiesa, ai piedi della statua di Gesù Bambino, una delle sue lacrime cadde in quell'umile mazzetto che si trasformò in una pianta rigogliosa con foglie rosse e verdi, da quel momento ribattezzata “Flores de la Noche buona”.
L’agrifoglio (molto simile e altrettanto «natalizio» è anche il pungitopo) resta una delle piante simbolo del Natale. Già i romani, che lo consideravano una pianta magica utile a cacciare gli spiriti cattivi, lo usavano per adornare le pareti durante le feste Saturnalia, che si celebravano appunto in questo periodo dell’anno, e l’usanza si è tramandata fino a noi: un po’ per superstizione antica, un po’ perché le sue foglie (non i frutti: quelli sono velenosi!) possono servire per cacciare la febbre o diminuire la tosse se fatte bollire in acqua calda.
Nel Medioevo le bacche e le punte aguzze furono invece interpretate come gocce di sangue nate da una corona di spine, ovvero un’anticipazione della morte di Cristo in croce: come se la natura, facendo fiorire l’agrifoglio proprio a Natale, avesse voluto mandare agli uomini un chiaro messaggio sul destino di quel tenero e innocente Bambino appena nato a Betlemme.

FONTE: Popotus del 9 dicembre 2014

Commenti

Post popolari in questo blog

La moschea

La sinagoga

Le mappe a scuola