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Visualizzazione dei post da 2015

Il sultano e san Francesco di Assisi

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Un episodio della vita di san Francesco che può aiutarci a comprendere che il vero dialogo non può esistere senza il coraggio della verità. Il Sultano d'Egitto sottopose a Francesco D'Assisi un'altra questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuol togliervi la tonaca,dunque voi cristiani non dovreste imbracciare armi e combattere i vostri nemici". Rispose San Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Il perdono di cui Cristo parla non è un perdono folle, cieco, incondizionato, ma un perdono meritato. Gesù infatti ha detto: "Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino". Infatti il Signore ha voluto dirci che la misericordia va dispensata a tutti, anche a chi non la merita, ma che almeno sia capace di comprenderla e farne frutto, e non a chi è d

Per le Classi terze: cruciverba per ripassare

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Come promesso, ho preparato due cruciverba per permettervi di ripassare le figure di Pier Giorgio Frassati ed Etty Hillesum. Cliccare sull'immagine.

Natale testardo

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Da Avvenire del 20 dicembre 2015. Auguri!!!

Costruiamo il presepe

Presepe sì, presepe no. Io dico sì e lo propongo anche sul web. Costruiamo il nostro presepe.

Smettiamo di odiare

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Un impegno per questo Natale che si avvicina, suggerito dalle parole di Ernesto Olivero in  Avvenire  del 6 dicembre 2015. «All'Arsenale della Pace abbiamo uno slogan: la parola Odio con la "o" cancellata si trasforma nella parola Dio. Ce l’ha regalato un amico molto creativo che respira con noi. E noi continuiamo a offrirlo a tutti. Oggi in nome di Dio l’odio acceca. Il nostro slogan è diventato una triste profezia: ci si odia in nome di Dio. Sappiamo bene che dietro apparenti contrapposizioni religiose si nascondono motivi puramente economici. Probabilmente, così come otto secoli fa i grandi imperi si sono dissolti per diventare nazioni, stiamo vivendo una spinta tellurica, inarrestabile, che ribalterà il modo di intendere gli Stati. Stiamo vivendo un grande passaggio storico. In tutto questo, forse pilotato, strumentalizzato, ecco rispunta l’odio religioso. L’odio in nome di Dio è una bestemmia, un controsenso. Siamo tutti figli, e dunque tutti fratelli, senza

Per orientarsi nella scelta della scuola superiore

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Lentamente, ma inesorabilmente, ci stiamo avvicinando alla scelta della scuola superiore. Abbiamo riflettuto, all'interno dell'irc, su come arrivare a scelte il più possibile mature e consapevoli, e adesso, come referente per l'orientamento, vi suggerisco alcune dritte più immediate. Per prima cosa vi invito a dare un'occhiata su quanto è stato postato negli anni passati e di materiale ne troverete parecchio. Con questo post aggiungo ulteriori risorse. In particolare vi suggerisco di andare a dare un'occhiata ad un sito che vi aiuterà a scoprire diverse professioni. Certamente il mondo del lavoro è ancora lontano per voi, ma credo sia molto utile avere un'idea sulle diverse attività lavorative. Per questo vi invito a cliccare qui . Verrete indirizzati al sito "orienta online" dell'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori). Un altro riferimento utile è la piccola guida per orientarsi e scegliere al meglio, ch

Facciamo parlare il presepe

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Di fronte alle polemiche sul "presepe sì, presepe no" nelle scuole, mi sembra molto appropriato il commento che ho trovato su Popotus di Avvenire. «Non è bello fare la guerra nel presepio. Se c’è un posto e un giorno – siete d’accordo? – in cui la fraternità e l’amicizia tra i popoli dovrebbero regnare assolute, questo è il Natale di Betlemme. E invece non c’è pace vicino alla grotta, persino quando è costruita di semplice cartapesta: qualcuno la vorrebbe nascondere, perché sostiene che le persone di altre religioni non possono sopportare nemmeno di vederla; a qualcun altro invece piacerebbe imporla per forza, come il segnaposto di uno spazio riservato soltanto ai cristiani. Non è giusto né un modo di fare né l’altro: cancellare il presepe (oppure negare le canzoni natalizie della tradizione solo perché citano Gesù Bambino) vuol dire infatti dimenticarsi un pezzo importante della storia in cui ci siamo trovati per nascita, prima ancora che per religione; sarebbe come – per

Digital Skills

Ho partecipato ad un MOOC che aveva come tema " Developing Digital Skills in your Classroom ". Nel mio diario di apprendimento ho inserito alcuni spunti e proposte tratte dal corso e dalle mie peregrinazioni in Internet per gli approfondimenti. Pubblico il mio Tackk (a proposito, Tackk consente di creare pagine digitali di grande effetto e ricche di contenuti multimediali) soprattutto per me, per averlo sempre a portata di mano, ma anche per offrire un piccolo contributo a quanti fossero interessati alla tematica. PS: non me ne vogliano gli insegnanti di inglesi, o quanti lo padroneggiano meglio di me. View Carmela'a diary full version on Tackk Create your own customized Tackk page

Vite a confronto

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Ai giovani "sfigati", così come li ha chiamati   Massimo Gramellini ,  ho pensato di contrapporre figure di giovani positivi, che hanno saputo affrontare i tempi tremendi, che anche a loro toccò vivere, senza rinunciare alla propria umanità. La fede in Dio fu per loro occasione di crescita umana e spirituale, non pretesto per seminare odio e morte. Etty Hillesum   Pier Giorgio Frassati 

Quando non è l'odio a vincere

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Il signor Antoine Leiris ha perso sua moglie nel violento attacco alla sala da ballo Batclan di Parigi e nonostante il dolore straziante per la morte del suo amore ha deciso di utilizzare Facebook per far capire ai terroristi che non avranno mai il suo odio. Ecco la lettera integrale che Antoine ha postato sui social:  «Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina.

Terrorism has no religion

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Venerdì 13 novembre 2015

Dal dialogo semi di bene

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Il 28 novembre correva il 50° anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate. Questa Dichiarazione cambiò il modo con cui la Chiesa deve guardare all'altro diverso per fede. Mercoledì scorso era quindi un giorno "speciale" e per l'occasione in piazza San Pietro erano presenti rappresentanti delle varie religioni. Vi lascio alcuni passi del discorso di Papa Francesco che ci aiutano a comprendere l'importanza del dialogo tra i credenti delle varie religioni, e di quanto siano necessari la preghiera e l'incontro tra i credenti di ogni religione o confessione per costruire amicizia, collaborazione, cura gli uni degli altri, al fine di contribuire a realizzare un mondo più umano. «[...]Il dialogo di cui abbiamo bisogno non può che essere aperto e rispettoso, e allora si rivela fruttuoso. Il rispetto reciproco è condizione e, nello stesso tempo, fine del dialogo interreligioso: rispettare il diritto altrui alla vita, all'integrità fisica, alle

Il ricco stolto

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Come nuovo tassello che va ad aggiungersi al percorso proposto alle classi terze inserisco un video che presenta, in chiave moderna, la parabola del ricco stolto.  Nel progetto di vita che quest'uomo  si era dato mancava la cifra più significativa: che la vita non gli apparteneva, che il tempo gli poteva essere improvvisamente sottratto, che lui stesso – cioè, la sua anima – apparteneva ad un altro, che i suoi beni non lo avrebbero accompagnato all'ultimo viaggio e non gli avrebbero dato sollievo nell'ultimo giudizio. L’uomo ricco viene definito stolto perché non ragionava sulle dimensioni profonde dell’esistenza, perché altrimenti avrebbe capito che non è il possesso delle cose lo scopo della vita. Il testo di Luca è accessibile cliccando qui . Rembrandt, "La parabola del ricco stolto", ovvero "Il cambiavalute" La proposta didattica su questo brano è quella di realizzare una carta, tipo quella dei famosi Yugioh, per tracciare un profilo

Il vero dialogo

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«La relazione vera richiede gratuità e apertura. Suppone un atteggiamento positivo nei confronti del partner nel dialogo. Egli ha diritto alla mia benevolenza, fin dall'inizio! Affinché l’incontro sia fruttuoso, devo anche abbandonare ogni tentativo più o meno cosciente di manipolarlo, e bandire ogni proselitismo, come anche Gesù l’ha bandito. Devo rinunciare a cercare di portare l’altro nel mio campo. Non dico che si debba abbandonare ogni desiderio di vedere l’altro che scopre il mio tesoro, la mia fede, e vi aderisce. Al contrario. Ma devo ammettere che anche il mio interlocutore musulmano nutra il desiderio che io aderisca alla sua fede. Questo fa parte della condivisione reciproca che sta al cuore dell’incontro e del dialogo. Un hadith (tradizione attribuita al Profeta dell’islam) dichiara: «Nessuno diventa credente se non desidera per il suo prossimo quello che desidera per sé stesso». Posso illustrare il concetto con un’esperienza personale. Quando ero professore in un co

E' l'ora dell'orientamento

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I miei alunni di terza lo sanno che questo è per loro l’anno della scelta della scuola superiore e sanno anche che, in vista di questa scelta, saranno "costretti", forse per la prima volta, a riflettere seriamente sul loro futuro. Conosco, perché sono tanti anni che insegno, le loro domande, i loro dubbi, le ansie che vivono: in modo più o meno inconfessato hanno una paura tremenda di sbagliare. Come insegnante mi dico che non si può ridurre l'orientamento delle classi terze alla sola informazione relativa agli indirizzi di studio o alle varie attività lavorative. In fondo tutte le esperienze che viviamo in modo consapevole richiedono capacità orientative, perché ci portano a dover scegliere tra diverse possibilità, tra diversi orizzonti di vita. Per questo ho proposto ai ragazzi un sondaggio su quali fossero gli ideali che ritenevano più importanti. Muniti di cellulari (ebbene sì, lo confesso, sono una di quelle insegnanti che per particolari attività consente - ovviam

Adolescenti e gruppo

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Inserisco l'attività prevista per le classi seconde, che stanno riflettendo sull'esperienza del gruppo, che è molto significativa per gli adolescenti. Cliccare sull'immagine. Si aprirà una scheda da leggere e una serie di domande a cui rispondere. Prima di rispondere alla domande della scheda, verifica se hai ben compreso il testo proposto (tratto da I. M. Josselin , L'adolescente e il suo mondo , Firenze, Giunti - Barbera). Adolescenti e gruppo by ProProfs » ProProfs Quiz Maker

Un antico antenato: l'homo Naledi

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Ne avete sicuramente sentito parlare. Mi riferisco alla scoperta di una specie umana sconosciuta fino ad oggi. In una grotta a 50 chilometri da Johannesburg sono stati scoperti i resti di 15 corpi "di una nuova specie dei nostri avi", così ha affermato Leo Berger, professore dell'università 'Witwatersrand' di Johannesburg. La nuova specie umana è stata denominata "Homo naledi", perché la grotta della scoperta si chiama stella nascente. Naledi significa infatti stella nella lingua Sesotho, usata da alcune tribù sudafricane. Gli scienziati non hanno ancora stabilito l'età delle ossa ritrovate, anche se quei resti appartengono a persone probabilmente portate nella grotta dopo la loro morte. E' proprio questo l'aspetto interessante, perché prima di questo ritrovamento si pensava che l'idea di comportamenti rituali funebri fosse un'esclusiva dell'Homo sapiens. Si credeva infatti che le sepolture più antiche fossero avvenute solo 100

E tu, che avresti fatto?

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Tutti noi siamo “progettati” per vivere insieme. È nella vita con gli altri che impariamo a conoscere noi stessi e a crescere. A volte, purtroppo, è proprio nel gruppo che un ragazzo può "perdersi£, perché l’influenza negativa di alcuni compagni incide fortemente sulla crescita. Scopriamo, così, di poter essere capaci di fare del male. Forti del gruppo, finiamo per distruggere la vita degli altri. Purtroppo non si è bulli da soli e molte volte pensiamo che altri siano i bulli. Caro alunno di seconda, ti propongo questo video. Volutamente si interrompe, perché vorrei che rispondessi ad alcune domande, che troverai dopo il video, e su cui discuteremo a scuola. (1) Cosa ne pensi di quello che hai visto? (2) Ti è mai capitato di trovarti in una situazione del genere o conosci qualcuno che ha vissuto una situazione simile? (3) Perché, secondo te, accadono situazioni simili? (4) Tu come ti saresti comportato? (5) Come potrebbe finire la storia? Nel caso ti interessas

Parliamo di valutazione: una proposta

Come coinvolgere gli alunni nel processo di valutazione? Si può sdrammatizzare e far sì che la valutazione diventi un momento realmente formativo? Nel video che segue presento la proposta che ho rivolto ai miei alunni della scuola media.

Si ricomincia. Ahimè!

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Oggi per noi riapre la scuola e secondo alcuni dati (focus Pisa “What 15-year-olds know and what they can do with what they know” e un'indagine di AlmaDiploma),  anche il "mal di scuola". Ho letto che gli studenti italiani sono tra i meno contenti al mondo di tornare tra i banchi. I motivi? Perché gli insegnanti non sanno spiegare (lo affermano 2 alunni su 7) e sono poco disponibili al dialogo; le aule sono inadeguate; ci sono troppi compiti... Neanche i rapporti tra compagni rendono la scuola più appetibile: uno studente su tre lamenta di essere stato vittima di bullisno o cyberbullismo almeno una volta. Insomma, sembra che i nostri studenti frequentino una scuola da INCUBO. Così siamo al 54esimo posto per grado di felicità a scuola dei ragazzi. Dopo di noi ci sono solo Qatar, Grecia, Russia, Polonia, Lettonia, Finlandia, Estonia, Slovenia, Repubblica Ceca e all'ultimo posto la Corea. Troppe posizioni ci separano dal primo Stato in classifica, quello che ha gl

Rethink, un software anti-bullismo

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Rethink riconosce le parole offensive e mostra una finestra che chiede a chi sta scrivendo di “ripensarci”. Può sembrare troppo semplice, eppure funziona. Secondo alcuni studi è sufficiente una semplice domanda come “sei proprio sicuro che vuoi farlo?” per indurre i ragazzi a fermarsi a riflettere. Stando alle ricerche di Trisha, la giovane (15 anni) programmatrice di Rethink,sarebbe addirittura il 90% a fermarsi e riformulare il proprio messaggio. Un successo enorme. “Steve Jobs una volta ha detto che una cosa semplice può essere più difficile di una cosa complessa. Ma quanto ci riesci muovi le montagne” ha ricordato Trisha presentando il suo software in un coinvolgente TEDxTeen a Londra lo scorso anno. Tutto è cominciato nel 2013. Trisha ha 14 anni e vive nello stato dell’Illinois. Legge sul giornale la storia di Rebecca, una ragazzina di 12 anni che in Florida si è suicidata dopo essere stata vittima di cyberbullismo. La notizia la impressiona: “Avevo il cuore spezzato – ha det

Aylan

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Da Avvenire del 5 settembre 2015

La "Scuola del gratuito"

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Una proposta interessante e "pro-vocatoria" tratta da Popotus (01/06/2015): «Che cosa ti ha scritto oggi il prof?». Forse a nessuno è mai capitato di sentirsi porre questa domanda dai genitori al ritorno da scuola. Molto più comune il «Come è andata?». Che vuol dire: «Quanto hai preso?». Eppure, alle scuole medie di Pesaro c’è un professore di Matematica e Scienze che, ormai da quindici anni, preferisce scrivere lettere ai propri alunni anziché comunicare i voti. Che ci sono e sono scritti sul registro, ma che sono confidati soltanto a chi lo chiede perché, per il prof, non rappresentano l’obiettivo finale, la ragione ultima per cui si va a scuola e si studia. «I ragazzi sentono molto il peso del voto, che è vissuto come un giudizio sulla propria persona e questo non va bene», spiega Ferdinando Ciani, tra i primi in Italia ad applicare il metodo della “Scuola del gratuito”, nata da un’intuizione di don Oreste Benzi, il fondatore dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, che

Lence, la samaritana

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Di fronte alle tragedie che accadono alle porte dell'Europa, apre il cuore questa testimonianza di Nello Scavo letta su Avvenire di ieri. Lence va veloce. Anzi di fretta. «Qui serve dell’acqua, Lence ». E lei arriva. «Lence, questo sta male, ha bisogno di un medico». E Lence chiama il medico. «Lence, hai caramelle per i bambini?». E Lence regala dolcetti anche agli adulti. Che lo zucchero fa bene, e poi erano settimane che non mettevano tra i denti qualcosa che dia buon umore. «Lence, la samaritana», la chiamano i vicini. «Lence, la santa», assicurano i profughi. «La nuova madre Teresa macedone», per stare alla definizione di alcune Ong con cui collabora. È una donna magra, premurosa e di poche parole. Eroina per caso, che riscatta l’immagine di un’Europa chiacchierona e immobile. Da sola ha assistito almeno cinquantamila profughi. «Non saprei, non tengo il conto». Ma con centinaia di loro è rimasta in contatto, costruendo una rete informativa ramificata ed efficiente. Lence

Educare alla bellezza

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« Ogni statua che cade, ogni colonna che crolla è un colpo letale nei confronti della libertà e della ragione dell’uomo, della bellezza, della possibilità di costruzione.  L’archeologo che ha difeso fino al sangue la possibilità di 'guardare' quelle opere, dopo aver lavorato una vita per tirarle fuori dalla sabbia e renderle 'visibili' al mondo, dovrebbe essere ricordato il primo giorno di scuola. È fondamentale che tutti i nostri studenti, anche i più piccoli, vedano quella bellezza e quella distruzione per capire il senso del nostro amore per quello che ci è stato consegnato dalla storia ». Elena Ugolini in Avvenire del 26 agosto 2015 Khaled al Asaad

Morire di droga o vivere da vivi

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Morire a 16 anni. Soli. Che sia nel rumore della musica sparata a tutto volume o nel silenzio di una spiaggia cambia poco. Morire così giovani per ecstasy o chissà quale altra diavoleria non ha senso! Ma è possibile che non ci sia altro modo per vivere appieno la vita? Prendo in prestito le parole di Ernesto Olivero dalla " Lettera a non so chi " pubblicata su Avvenire di ieri. «Parecchio tempo fa ero in una città del Centro Italia con davanti due-tremila giovani. Chi mi conosce sa che non preparo mai un incontro, ma ho sempre una Bibbia con me. Spesso spinto dalle domande dico cose che non avevo mai pensato. Di sicuro so che ho dentro di me un amore sconfinato per i giovani, i peggiori e i migliori senza distinzione. Forse perché sono stato influenzato da un uomo vestito di bianco che si chiamava frère Roger. Una volta disse che un pugno di giovani potevano cambiare il loro tempo. Lui era credibile e io ero un ragazzo. Mi sono sentito amato, anche se allora le sue paro

La trasfigurazione del Beato Angelico

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Ogni tanto propongo la lettura di alcune opere d'arte. La fonte a cui il più delle volte attingo è la rubrica di Avvenire   " Dentro la bellezza " a cura di suor  Gloria Riva. L'articolo del 6 agosto 2015 ci aiuta a leggere " La trasfigurazione " del Beato Angelico : «Non è un uovo quello che incornicia il Cristo trasfigurato del Beato Angelico, ma una mandorla di luce. Chi non ha avuto occasione di notare opere in cui Dio Padre, o Cristo, o la Madonna stanno dentro una mandorla? O ancora: chi, sposandosi, non ha regalato confetti alla mandorla? La forma della mandorla, prodotta dall'intersezione di due curve dello stesso diametro, rappresenta l’unione tra cielo e terra, fra spirito e materia. Essa rimanda anche alla forma del pesce e di tutti gli orifizi umani: occhi, bocca ma anche alla vescica, non a caso il nome tecnico assegnatole nell'arte è vesica piscis. In tal senso la mandorla è rimando alla vita e alla fecondità femminile; per questo,

Perseguitati

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Un'infografica che riassume i dati pubblicati su Avvenire del 31 luglio 2015 nell'articolo di Matteo Marcelli :

Le religioni nel mondo

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Trovato nel Blog del Profesorado de Religion Catolica : si tratta di un'applicazione online che permette di conoscere i diversi credo religiosi che esistono nel nostro Pianeta. Risorsa in spagnolo. Cliccare sull'immagine.

Un mondo senza insegnanti

Ci avete mai pensato? Come sarebbe un mondo senza insegnanti? Il Mondo senza insegnanti Questo video lo dedichiamo a tutti gli insegnanti Posted by Your edu action on Mercoledì 15 luglio 2015

I puri di cuore

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Ricordate le Beatitudini? Beati i puri di cuore, dice Gesù. Ma cosa vuol dire essere "puri di cuore"? Per rispondere mi faccio aiutare dall'articolo di suor Maria Cristina Cruciani , pubblicato su Avvenire dell'11 luglio. Fin dalle origini ci furono uomini dal cuore puro che camminarono con Dio come Abele, Enoc, Noè... come Abramo, che Dio affinò nella fede perché fosse del tutto pura: gli chiese il figlio affinché Abramo non amasse Dio perché glielo aveva dato mantenendo le promesse, ma perché Dio è Dio. Soltanto per questo! E Abramo seguì il Signore: «Cammina davanti a me e sii integro» (Gen 17,1). Poi ci fu Giacobbe: «Ho visto Dio e sono rimasto vivo e chiamò quel luogo Penuel», volto di Dio (Gen 32,31). Giacobbe non è più l’imbroglione ma Israele, riceve come una nuova identità, diremmo un cuore nuovo dall'incontro trasformante con Dio e ne porta i segni nel corpo: zoppicava quando oltrepassò Penuel. L’incontro con Dio, vedere Dio lascia il segno e nulla è

Desiderare il calice della salvezza

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Osserviamo questa immagine. Si tratta di una tela della Scuola di Guido Reni che ritrae la Sacra Famiglia a tavola. La scena è tenerissima e del tutto domestica: Gesù siede fra Giuseppe e Maria a una tavola rotonda, rimando alla dimensione eterna di quella mensa. Gesù e la Madonna vestono il medesimo colore rosso perché, come scrisse Tertulliano, Caro Christi, caro Mariae. Essi condividono la medesima carne e, sia pure in forma molto diversa, il medesimo sacrificio.  La Madonna non è protagonista dello svolgimento di quella scena, anzi osserva compiaciuta ciò che accade. È Giuseppe a prendere l’iniziativa.  Dalla bottiglia collocata in primo piano, il padre putativo ha attinto il vino versandolo nella coppa che porge al Figlio. Il divino Infante, avvolto in un largo tovagliolo per non sporcarsi, segno evidente della sua umanità, ha un attimo d’incertezza. Lo sguardo, bellissimo, esprime da un lato la naturale diffidenza dei bambini verso il vino, dall'altra lascia indo

La via della conoscenza per dialogare con l'islam

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L’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei propone una serie di schede pastorali per approfondire la conoscenza dell’islam da parte dei cristiani. «Pur non avendo la pretesa di essere un progetto esaustivo – nota il direttore dell’Ufficio Cei, don Cristiano Bettega – coltiva la speranza di suscitare interesse e di contribuire a creare una mentalità di dialogo». La comprensione consente di vincere i pregiudizi. «È innegabile – spiega il vescovo Mansueto Bianchi, già presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, che firma l’introduzione all'itinerario – che, almeno a livello emotivo e talvolta superficiale, nell'opinione pubblica i musulmani siano percepiti come la nuova realtà religiosamente connotata più problematica e spesso minacciosa. La dominante della mera paura istintiva e reattiva comporta il grande rischio per tutti dell’irrigidimento e della chiusura in cerchie autoreferenziali, falsamente rassic

Laudato si': l'enciclica

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L'enciclica Laudato si' raccontata per immagini.   Per una guida alla lettura cliccare qui .

Io credo in Dio perché il giorno sorge ogni mattina

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Se l’universo è frutto del caso, se non siamo altro che un assemblaggio alla bell'e meglio di particelle deperibili, non abbiamo la minima possibilità di sperare in qualsiasi cosa dopo l’ineluttabile morte. Se Dio, al contrario, e quel che chiamiamo – a torto – il suo spirito e la sua volontà sono all'origine dell’universo, tutto è possibile. Anche l’inverosimile. Da un lato la certezza dell’assurdo. Dall'altro la possibilità del mistero. Molti, nel corso della storia, e soprattutto ai nostri tempi, hanno scelto l’assurdo. Con le sue conseguenze. C’è della grandezza in questa scelta. Disperata. Orgogliosa. Coraggiosa. Forse per carattere, forse perché ho amato la felicità, perché detesto la disperazione, io ho scelto il mistero. Lo confesso con una punta d’ingenuità: mi sembra impossibile che l’ordine dell’universo sprofondato nel tempo, con le sue leggi e il suo rigore, sia frutto del caso. Improvvisamente, il male e il dolore acquistano un senso – a noi sconosciuto,

Ricordi di un anno di scuola

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Ci siamo. L'anno scolastico si sta concludendo. Ripercorriamo insieme alcuni momenti. as2015 from profrel on Vimeo .

Un'alternativa al male che c'è: far crescere persone buone

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Frammento di vita scolastica. Ragazzi di terza media. Tragitto dalla classe verso l'aula di informatica. Hooligans? Selvaggi? Forse esagero, ma sono tante le volte in cui ho invitato i miei alunni a essere meno rumorosi, più rispettosi del luogo in cui si trovano e del lavoro dei loro compagni e degli insegnanti. Perché Hellerup (vi ricordate la scuola senza aule?) deve essere un sogno impossibile da realizzare? A volte mi domando che cosa sbagliamo (scuola e famiglia) nell'approccio educativo. Perché questi ragazzi, per il fatto di essere in gruppo, si sentono in potere e in diritto di fare quello che vogliono? Forse esagero. Sarà l'età che avanza. Eppure non dobbiamo stancarci di proporre un modo di vivere "alto" e "altro". Intendo dire che dobbiamo insegnare ai nostri figli/alunni che bisogna crescere come persone, non come individui. Perché «una persona cresce, matura, è aperta al cambiamento. L’individuo, al contrario, rimane fermo nelle sue pre

Convertirsi all'amore

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da Se Dio esiste veramente .... di Ernesto Olivero in Avvenire del 23 maggio 2015 Giacomo è un ragazzo di diciassette anni. Vita normale e tante domande. Una volta mi ha sentito parlare di Dio, si è avvicinato e con timidezza, come se non volesse disturbare, ha cercato una conferma. «Ernesto, ma allora Dio esiste veramente?». Sì, Giacomo, esiste. Il cuore me lo conferma con una logica. Dio esiste perché vedo che quando provo rancore contro una persona e prego, riesco a trasformare quel sentimento in pazienza. Il giudizio scompare, mi acquieto, ritrovo la pace. Dio esiste perché quando ho dei soldi, che potrei usare per me, donandoli mi sento più felice. Ecco, in quella felicità, Dio esiste. E se Dio esiste, allora mi dono. Se Dio esiste veramente, ho pazienza. Se Dio esiste veramente, allora ricomincio da capo. Se Dio esiste veramente, il male non mi ferma. Dio esiste e non ha bisogno né di me né di nessuno per dimostrare se stesso, ma ha bisogno di me, di noi per dimostr

Dove si impara il dialogo? In famiglia. Parola di papa Francesco

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La famiglia è la prima scuola di comunicazione. E, quanto più la qualità delle comunicazioni tra la coppia, e poi tra genitori e figli, è segnata dalla trasmissione di ciò che conta davvero, tanto più sarà facile adottare una comunicazione efficace anche fuori dalla porta di casa, sul piano sociale. Ecco il senso del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domenica. Il primo valore è quello dell’ accoglienza e si radica addirittura ben prima della nascita, in quel dialogo silenzioso ma eloquente tra la mamma e il nascituro. «Il grembo che ci ospita – scrive il Papa – è la prima scuola di comunicazione, fatta di ascolto e di contatto corporeo». Una 'scuola' naturale, dove la comunicazione è modulata sulla verità e sulla tenerezza. Il secondo valore, scorrendo il testo di Bergoglio, è quello della differenza . In famiglia impariamo a convivere con diversità di generi e di generazioni, nella reciprocità e nella complement

Risorse per la scuola

Il mio Symbaloo che raccoglie le risorse che preferisco utilizzare per la scuola.

In Italia resiste il razzismo

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Il razzismo è ancora vivo e vitale, anche nel nostro Paese. Non c’è da andare fieri dei dati raccolti da Istat, l’istituto di ricerca, per conto del Dipartimento per le pari opportunità: raccontano che per gli stranieri è ancora difficile trovare un lavoro o una casa, ma anche sentirsi bene accetti nei locali pubblici e persino su autobus e tram. La ricerca è stata condotta sulla base delle denunce presentate all'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali da cittadini stranieri che risiedono in Italia da almeno 15 anni: uno su dieci ha subito discriminazioni nella ricerca di un impiego, chi il lavoro ce l’ha ritiene – è il 16,9% – di aver avuto un trattamento peggiore rispetto ai colleghi italiani, il 12,6% è stato discriminato a scuola, il 10,5% ha faticato a trovare un alloggio a causa delle proprie origini. Da Popotus del 05 maggio 2015