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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Adolescenti e gruppo

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Inserisco l'attività prevista per le classi seconde, che stanno riflettendo sull'esperienza del gruppo, che è molto significativa per gli adolescenti. Cliccare sull'immagine. Si aprirà una scheda da leggere e una serie di domande a cui rispondere. Prima di rispondere alla domande della scheda, verifica se hai ben compreso il testo proposto (tratto da I. M. Josselin , L'adolescente e il suo mondo , Firenze, Giunti - Barbera). Adolescenti e gruppo by ProProfs » ProProfs Quiz Maker

Un antico antenato: l'homo Naledi

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Ne avete sicuramente sentito parlare. Mi riferisco alla scoperta di una specie umana sconosciuta fino ad oggi. In una grotta a 50 chilometri da Johannesburg sono stati scoperti i resti di 15 corpi "di una nuova specie dei nostri avi", così ha affermato Leo Berger, professore dell'università 'Witwatersrand' di Johannesburg. La nuova specie umana è stata denominata "Homo naledi", perché la grotta della scoperta si chiama stella nascente. Naledi significa infatti stella nella lingua Sesotho, usata da alcune tribù sudafricane. Gli scienziati non hanno ancora stabilito l'età delle ossa ritrovate, anche se quei resti appartengono a persone probabilmente portate nella grotta dopo la loro morte. E' proprio questo l'aspetto interessante, perché prima di questo ritrovamento si pensava che l'idea di comportamenti rituali funebri fosse un'esclusiva dell'Homo sapiens. Si credeva infatti che le sepolture più antiche fossero avvenute solo 100

E tu, che avresti fatto?

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Tutti noi siamo “progettati” per vivere insieme. È nella vita con gli altri che impariamo a conoscere noi stessi e a crescere. A volte, purtroppo, è proprio nel gruppo che un ragazzo può "perdersi£, perché l’influenza negativa di alcuni compagni incide fortemente sulla crescita. Scopriamo, così, di poter essere capaci di fare del male. Forti del gruppo, finiamo per distruggere la vita degli altri. Purtroppo non si è bulli da soli e molte volte pensiamo che altri siano i bulli. Caro alunno di seconda, ti propongo questo video. Volutamente si interrompe, perché vorrei che rispondessi ad alcune domande, che troverai dopo il video, e su cui discuteremo a scuola. (1) Cosa ne pensi di quello che hai visto? (2) Ti è mai capitato di trovarti in una situazione del genere o conosci qualcuno che ha vissuto una situazione simile? (3) Perché, secondo te, accadono situazioni simili? (4) Tu come ti saresti comportato? (5) Come potrebbe finire la storia? Nel caso ti interessas

Parliamo di valutazione: una proposta

Come coinvolgere gli alunni nel processo di valutazione? Si può sdrammatizzare e far sì che la valutazione diventi un momento realmente formativo? Nel video che segue presento la proposta che ho rivolto ai miei alunni della scuola media.

Si ricomincia. Ahimè!

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Oggi per noi riapre la scuola e secondo alcuni dati (focus Pisa “What 15-year-olds know and what they can do with what they know” e un'indagine di AlmaDiploma),  anche il "mal di scuola". Ho letto che gli studenti italiani sono tra i meno contenti al mondo di tornare tra i banchi. I motivi? Perché gli insegnanti non sanno spiegare (lo affermano 2 alunni su 7) e sono poco disponibili al dialogo; le aule sono inadeguate; ci sono troppi compiti... Neanche i rapporti tra compagni rendono la scuola più appetibile: uno studente su tre lamenta di essere stato vittima di bullisno o cyberbullismo almeno una volta. Insomma, sembra che i nostri studenti frequentino una scuola da INCUBO. Così siamo al 54esimo posto per grado di felicità a scuola dei ragazzi. Dopo di noi ci sono solo Qatar, Grecia, Russia, Polonia, Lettonia, Finlandia, Estonia, Slovenia, Repubblica Ceca e all'ultimo posto la Corea. Troppe posizioni ci separano dal primo Stato in classifica, quello che ha gl

Rethink, un software anti-bullismo

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Rethink riconosce le parole offensive e mostra una finestra che chiede a chi sta scrivendo di “ripensarci”. Può sembrare troppo semplice, eppure funziona. Secondo alcuni studi è sufficiente una semplice domanda come “sei proprio sicuro che vuoi farlo?” per indurre i ragazzi a fermarsi a riflettere. Stando alle ricerche di Trisha, la giovane (15 anni) programmatrice di Rethink,sarebbe addirittura il 90% a fermarsi e riformulare il proprio messaggio. Un successo enorme. “Steve Jobs una volta ha detto che una cosa semplice può essere più difficile di una cosa complessa. Ma quanto ci riesci muovi le montagne” ha ricordato Trisha presentando il suo software in un coinvolgente TEDxTeen a Londra lo scorso anno. Tutto è cominciato nel 2013. Trisha ha 14 anni e vive nello stato dell’Illinois. Legge sul giornale la storia di Rebecca, una ragazzina di 12 anni che in Florida si è suicidata dopo essere stata vittima di cyberbullismo. La notizia la impressiona: “Avevo il cuore spezzato – ha det

Aylan

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Da Avvenire del 5 settembre 2015

La "Scuola del gratuito"

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Una proposta interessante e "pro-vocatoria" tratta da Popotus (01/06/2015): «Che cosa ti ha scritto oggi il prof?». Forse a nessuno è mai capitato di sentirsi porre questa domanda dai genitori al ritorno da scuola. Molto più comune il «Come è andata?». Che vuol dire: «Quanto hai preso?». Eppure, alle scuole medie di Pesaro c’è un professore di Matematica e Scienze che, ormai da quindici anni, preferisce scrivere lettere ai propri alunni anziché comunicare i voti. Che ci sono e sono scritti sul registro, ma che sono confidati soltanto a chi lo chiede perché, per il prof, non rappresentano l’obiettivo finale, la ragione ultima per cui si va a scuola e si studia. «I ragazzi sentono molto il peso del voto, che è vissuto come un giudizio sulla propria persona e questo non va bene», spiega Ferdinando Ciani, tra i primi in Italia ad applicare il metodo della “Scuola del gratuito”, nata da un’intuizione di don Oreste Benzi, il fondatore dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, che