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Visualizzazione dei post da 2017

Non ho sogni

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Ci sono ragazzi che non hanno sogni perché hanno tutto. Altri che fanno fatica a sognare, perché i sogni sono stati loro rubati da un mondo che non ha cuore, che permette che ogni giorno sia giorno di guerra, di fame, di soprusi. Che questi giorni ci aiutino a pensare e che i buoni propositi si traducano in comportamenti buoni e virtuosi. Se non possiamo salvare il mondo intero, cominciamo almeno a guardare con occhi diversi chi sbarca sulle nostre coste, chi ci chiede ospitalità, chi ha bisogno del nostro aiuto. Non c'è bisogno di andare lontano, perché può essere il nostro vicino di casa, o il compagno di banco, come la vecchietta nella via accanto, o il ragazzo davanti al supermercato, a non avere più sogni.

Profughi senza famiglia

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Tra i profughi che sbarcano nelle nostre coste tanti sono i bambini e i ragazzi. Che ne è di loro? Le loro storie raccontate da  Viviana Daloiso in   Avvenire del 24 dicembre 2017. «Bella, l’Italia. Io posso camminare libero per la strada, senza la paura di morire». Ihsan lo dice sorridendo e poi scappa via, per continuare la partita. Sono una quindicina, assiepati attorno al calciobalilla: afghani, eritrei, algerini, egiziani. Pantaloni larghi, cappellini girati, cuffie all'orecchio. Eccoli qui, i minori stranieri non accompagnati. La sigla sui report statistici e nei lavori parlamentari è “msna”: numeri d’un fenomeno dirompente, negli ultimi anni. Di cui l’Italia – fuori da queste quattro mura a due passi dalla Stazione Centrale, nel cuore di Milano – sa poco o nulla. Cosa vuol dire, arrivare da soli su un barcone a 15 anni? Cosa significa crescere senza genitori, lontani da casa, in una terra che non conosci? Perché, si parte? Basta una mattina per scoprirlo al Civico Ze

Una croce e i martiri del Colosseo

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Ci fu martirio di cristiani nel Colosseo? La questione si trascina da tempo. Secondo alcuni storici moderni i cristiani a Roma venivano uccisi in altri contesti come nelle carceri, nel Circo di Nerone (o nelle vicinanze) o addirittura nel Circo Massimo, per non dire lungo le strade o in contesti periferici. Eppure per tradizione noi immaginiamo il Colosseo come luogo di martirio di tanti cristiani. Non è un caso, infatti,  che la Via Crucis del Venerdì Santo, alla presenza del Papa, avvenga in questo luogo, inteso come simbolo delle uccisioni di fedeli in Cristo avvenute a Roma come in tutto il mondo. Studi recenti sembrano avvalorare la fondatezza di questa tradizione. Durante la recente restaurazione dell'Anfiteatro Flavio (questo è l'altro nome del Colosseo) è stato ritrovato il disegno di una croce  su un tratto di intonaco risalente al terzo secolo. In un primo momento la presenza della croce è stata trascurata, anche perché inserita in un contesto di parole, numeri e se

Il pastore Benino

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Tra le statuine del presepe ce n'è una che dorme. E' il pastore Benino. La leggenda popolare presenta questo personaggio mentre sta dormendo nello stesso presepe che sta sognando e, poiché quel presepe è il frutto del suo sogno, svegliare Benino vorrebbe dire l’istantanea estinzione del presepe. Ispirato dal passo evangelico che descrive l’annuncio degli Angeli ai pastori dormienti, il sogno di Benino non deriva però da un semplice sonno ozioso di un giovincello stanco, ma rappresenta invece il momento in cui l’uomo accoglie nella sua totale pienezza l’evento straordinario del mistero dell’Incarnazione. Tanto che nel suo sognare egli stesso diventa protagonista delle trasformazioni del creato e della natura che gli appaiono attorno. Ed è per questo che nei presepi il pastorello Benino viene collocato nel punto più alto della scena: perché la sua visione, tra mille viottoli, discese, e dirupi, sfocia attraverso un viaggio denso di simboli e interpretazioni nella grotta sottos

Il valore del dialogo

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Papa Francesco offre un ulteriore contributo alla riflessione che con i ragazzi delle seconde medie stiamo facendo sull'essere comunità. «La diversità della famiglia umana - ha detto il Papa ricevendo i nuovi ambasciatori di alcuni Paesi - non è di per sé una causa di queste sfide alla coesistenza pacifica. Davvero le forze centrifughe che vorrebbero dividere i popoli non sono da ricercarsi nelle loro differenze, ma nel fallimento nello stabilire un percorso di dialogo e di comprensione come il più efficace mezzo di risposta a tali sfide». Il dialogo gioca un ruolo chiave «nel permettere alla diversità di essere vissuta in modo autentico e nel reciproco vantaggio per la nostra società sempre più globalizzata. Una comunicazione rispettosa conduce alla cooperazione, specialmente nel favorire la riconciliazione dove essa è più necessaria. Questa cooperazione a sua volta è d’aiuto a quella solidarietà che è la condizione per la crescita della giustizia e per il dovuto rispetto della d

La nuova proposta per la classe terza: Il mondo può ancora aver bisogno del Vangelo?

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Il Vangelo ha anche un contenuto sociale, perché la relazione personale con Dio si deve tradurre in comportamenti di fraternità, di pace e di giustizia. Per questo la Chiesa ha avuto anche un’attenzione particolare ai problemi dell’uomo che abita questo nostro tempo: da qui la dottrina sociale della Chiesa e alcuni documenti che avremo modo di leggere e capire. Questa necessaria coerenza tra la fede e la vita è testimoniata anche da persone che hanno fatto scelte politiche e sociali ispirate al Vangelo. Il vostro compito sarà quello di raccontare in un’immagine e poche frasi quanto avete colto in questo percorso di apprendimento. Cliccare sull'immagine per vedere la proposta didattica.

Proposta per la classe seconda: Un nuovo popolo

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Come si fa a costruire gruppi accoglienti, capaci di apprezzare le diversità di ognuno? La Bibbia ha da dire e suggerire qualcosa? I testi biblici che ci parlano della prima Chiesa, ci presentano una comunità che, con l’aiuto dello Spirito Santo, sperimentava e metteva in pratica (con tutte le difficoltà che possiamo immaginare) il comandamento dell’amore. Non può esistere comunità, neanche quella scolastica, se non c’è accettazione dell’altro (che va amato come un fratello) e condivisione di regole. La regola più importante di tutte è però quella di rinunciare al proprio egoismo per il bene comune. Cliccare sull'immagine per vedere la proposta didattica.

La nuova proposta per la classe prima: la storia tra l'uomo e Dio

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La storia tra l'uomo e Dio non può consistere solo in una serie di regole o di riti da seguire. La Bibbia racconta la storia di un popolo che ha avuto sempre a che fare con i prepotenti di turno, stranieri o appartenenti allo stesso popolo. La Bibbia ci racconta anche, però, di uomini e donne che, fidandosi di Dio, hanno saputo combattere contro la cattiveria e le ingiustizie. Il rapporto con Dio, dice la Bibbia, deve fare di noi persone migliori. Per questo il lavoro che propongo alle classi prime partirà da un fenomeno attuale come il bullismo per arrivare a comprendere che la fiducia degli altri e negli altri, il non stare tra i prepotenti, ma tra coloro che si appassionano per la libertà, il saper trarre insegnamenti dai propri errori e avere il coraggio di riconoscerli, ci fa crescere come persone migliori. Di tutto questo, ovviamente con modi e stili diversi da quelli di oggi, parla anche la Bibbia. Perché Dio si rivela e fa alleanza con il popolo perché l'umanità possa

Una Bibbia per tutti

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Ma’heo’o tséxhoháeméhotaétse hee’haho ného’eanemétaenone.... Chiaro no? È un versetto del Vangelo di Giovanni: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito…”. È scritto nella lingua dei Cheyenne, i nativi dell’America Settentrionale, i quali non possono ancora leggere tutta la Bibbia nella loro lingua madre ma tra alcuni anni forse sì: quando cioè la squadra che la sta traducendo avrà finito il suo duro e lunghissimo compito. Sì perché tradurre un testo come la Bibbia, di mole imponente, con testi che parlano di avvenimenti e costumi di migliaia di anni fa, e con un contenuto di assoluta importanza e delicatezza (chi può permettersi di esprimere male la Parola di Dio?) più che un lavoro è una vera impresa. E se già lo è tradurre la Bibbia nelle principali lingue del mondo, è facile immaginare cosa voglia dire farlo in lingue parlate magari da poche decine di migliaia di persone, spesso povere di vocaboli... e di vocabolari. Oggi nel mondo si contano circa 7.000 li

Sintesi del percorso per le classi prime "Il nome di Dio"

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Vi propongo alcune attività per rivedere il percorso appena concluso. Un modo per sistemare le conoscenze e rivedere i punti chiave della proposta didattica. Cliccare sull'immagine.

Davide dal grande cuore

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Avete mai pensato che la Bibbia ci può aiutare a comprendere meglio la nostra vita? Attraverso le storie che vi troviamo raccontate, Dio ci vuol far capire come funziona l'esistenza. Mi rivolgo in particolare a voi, ragazzi di prima, perché possiate, incuriosendovi, trovare, attraverso le storie dei tanti personaggi della Bibbia, suggerimenti utili per affrontare le difficoltà e per dare valore a ciò che ci circonda. Alcune di queste storie hanno per protagonisti bambini o ragazzi, giovani che con i loro gesti e il loro modo di affrontare le situazioni in cui si sono trovati hanno scritto la storia del popolo di Dio. Isacco, Samuele, Davide, Daniele, Rebecca, Giuditta, Tobia ma anche Gesù: sono tutti “bambini di Parola”. Su molti di loro nessuno avrebbe scommesso un centesimo, eppure essi sono riusciti a fare grandi cose. Come quel piccoletto dai capelli del colore della criniera del leone, tra il biondo e il rossiccio, di nome Davide e vissuto tra l’undicesimo e il decimo s

L'anno liturgico

L'Anno Liturgico è l'articolazione del calendario annuale della liturgia della Chiesa cattolica. Nel Rito Romano inizia con la prima domenica di Avvento, a fine novembre - inizio dicembre (nel Rito Ambrosiano è anticipato di due settimane a causa della diversa durata dell'Avvento) e termina con l'ultima settimana del Tempo ordinario (con l'ultima settimana del Tempo Dopo Pentecoste nel Rito Ambrosiano). Esso è costituito da: un calendario di celebrazioni articolate attorno al mistero pasquale di Cristo, con il ciclo maggiore della Pasqua e il ciclo minore del Natale; un ciclo di letture bibliche per la celebrazione dell'Eucarestia di tutti i giorni dell'anno; un ciclo di letture bibliche e patristiche, nonché di altri testi, per la Liturgia delle Ore. [Fonte: Cathopedia] Per capire come funziona l'anno liturgico vi lascio una presentazione che ho trovato nel sito www.qumran2.net il cui autore è  don Boguslaw Kadela.

Il racconto del peccato originale: esegesi del cardinale Ravasi

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Quante banalità sul racconto del peccato originale. Una lettura frettolosa e superficiale ci impedisce di coglierne il senso. Vi propongo, ragazzi del secondo sportivo, che state riflettendo su questo tema, l'esegesi del cardinale   Ravasi . [...] Prima di passare alla seconda tavola (ndr vedi post per il IV Liceo ), destinata a dipingere lo scardinamento di questo progetto pensato da Dio per la sua creatura più alta, è necessario esaminare il legaccio che tiene insieme le due tavole. Si tratta di un simbolo vegetale, quell'«albero della conoscenza del bene e del male» (2,9.17) del tutto ignoto ai botanici. Siamo, infatti, in presenza di un albero non fisico, ma metafisico. Nella Bibbia il simbolismo vegetale rimanda spesso alla sapienza divina e umana e vuole rappresentare un progetto di vita. L’albero della Genesi è, poi, collegato con la conoscenza, cioè con l’adesione piena, «del bene e del male », che sono i due estremi della moralità. Siamo, dunque, di fronte alla moral

Il racconto della creazione dell'uomo

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Ho trovato questa esegesi del cardinale Ravasi che ho pensato di proporre a voi, ragazzi del Liceo Sportivo. E' una chiave di lettura dei racconti che troviamo nei primi tre capitoli di Genesi che può aiutarci a capire i temi che stiamo affrontando. Per voi, ragazzi del quarto, sarà l'occasione per comprendere che il racconto della creazione non ha nessuna pretesa scientifica, ma è un testo liturgico, che appartiene alla tradizione Sacerdotale. Voi, invece,  ragazzi del III vi potrete trovare spunti per una chiave di lettura del rapporto uomo-donna. Prima di addentrarci nel brano di Gen 1, vi propongo un video. [...] la narrazione del capitolo 1 della Genesi colloca,la creazione dell’uomo al vertice, in un sesto, estremo giorno creativo, come ottava, suprema opera divina. L’uomo entra dunque in scena come apice della creazione, dopo una solenne dichiarazione divina pronunziata nel plurale maiestatico: «Facciamo l’uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglian

Le religioni monoteiste

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Completo l'itinerario che ci sta portando, cari alunni di terza media, alla scoperta delle religioni, con le religioni monoteiste. L'ordine procede dalla più recente alla più antica. ISLAM  CRISTIANESIMO EBRAISMO   Come approfondimento per le riflessioni che stanno scaturendo dal vostro lavoro, vi lascio le parole tratte dal documento Nostra Aetate , dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. La religione musulmana  3. La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. I

Quel tempo infinitamente piccolo

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L'origine dell'universo è una questione veramente affascinante. Che si pensi ad un intervento divino o ad un disegno intelligente, o al puro caso, è certamente un interrogativo che ci scuote. Mentre se ne parlava ieri a scuola con i ragazzi del IV Liceo Sportivo, mi sono ricordata di Planck e del suo  10 -43     secondi. Di che si tratta? Provo a spiegarvelo. L'universo si espande, cari ragazzi. A scoprirlo fu Hubble, astronomo americano (1889-1953) che così dette il colpo mortale a una convinzione plurisecolare, che cioè il cosmo fosse immobile. Se l’universo si espande, vuol dire che, se riavvolgessimo mentalmente all'indietro questa espansione, come si fa con una pellicola cinematografica rivista dalla fine all'inizio, si dovrebbe arrivare ad una contrazione. Fu più o meno questo il ragionamento che portò Georges Lemaître, prete cattolico e astrofisico belga, ad intuire che doveva esserci un punto da cui tutto era iniziato. Quel punto di inizio, che per Le

Le religioni dell'Oriente

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Un contributo per il lavoro dei ragazzi di terza media: alcuni video sulle religioni dell'Oriente e alcune riflessioni secondo il punto di vista cristiano-cattolico. Buddismo   Induismo Shintoismo dalla  Nostra Aetate 2 [...] Così, nell' induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo , secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto. Ugualmente anche le altre rel

JHWH: il nome impronunciabile

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Quando Mosè chiede il nome a Dio, la risposta non è una parola, ma una frase ebraica, «io sono colui che sono» (cfr. Es 3,13-14). Questo nome viene anche indicato come "tetragramma" biblico o sacro, dal greco τέτρα, tétra ("quattro") e γράμματον, grámmaton ("scrittura, lettera"), essendo composto dalle quattro lettere ebraiche yod, he, waw, he. Per rispetto era (ed è) considerato impronunciabile dagli Ebrei e perciò nella lettura sostituito con il generico Adonày, “Signore”. Solo il sommo sacerdote, nel Giorno del Kippur , poteva pronunciare questo nome, così come i sacerdoti, durante speciali benedizioni. Qual è l'esatta pronuncia di questo nome? Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico è costituito unicamente da consonanti; ma poiché esso non viene mai pronunciato (e non lo è da duemila anni, da quando cioè il Tempio andò distrutto nel 70 d.C.), non è certo quale sia la corretta pronuncia di questo no

Il volto di Dio: proposta per il IV Liceo Sportivo

Qual è il Dio in cui crediamo? Una proiezione delle nostre idee? Oppure un'entità non meglio definita che può essere anche molto distante da quel Dio che ci hanno "raccontato" fin da quando eravamo piccoli? La classe si divide: chi propende per una versione chi per l'altra. "Però prof - fa uno - lei mi deve spiegare 'sta storia dell'uomo immagine di Dio. Non ce l'ho ben chiara". Aggiunge un altro: "Io, prof, sull'origine del mondo, credo alla scienza. Non penso proprio che la religione abbia ragione". Si è accesa una curiosità, la voglia di vedere dove si va a parare. Ecco ragazzi la mia proposta, aperta comunque ai vostri suggerimenti e ad altre domande. PS: Grazie della partecipazione e dell'attenzione che mi avete regalato. Continuate così!

L'adolescenza come tempo di sfide: proposta per il terzo liceo sportivo

Ricordo la mia adolescenza come un tempo di grandi domande e interrogativi. E' stato anche un tempo di grandi sogni e ideali, pur nell'incertezza di quello che ero e che sarei voluta diventare. Io non so se per gli adolescenti di oggi sia la stessa cosa ma, credo, come dice anche il prof D'Avenia, che l'adolescenza è un tendere a qualcosa: «movimento di ascesa da sé a se stessi, per un impeto scritto nella carne e nello spirito, di cui non si è padroni e per questo paralizza» (da La Stampa, 18 giugno 2015). L'adolescenza è quindi un tempo di sfide. Lascio la mia proposta per i ragazzi del terzo sportivo.  

Il problema del male: la proposta per il secondo liceo sportivo

Per costruire un'identità libera e responsabile dobbiamo avere il coraggio di affrontare questioni scomode che ci interrogano e provocano. E' facile addossare la colpa del male sugli altri, ma noi, come ci poniamo di fronte alle scelte? Il bene comune è qualcosa di cui teniamo conto o prevale solo il proprio interesse e appagamento? Facciamo i conti con la nostra coscienza o preferiamo soffocarla sotto facili pretesti? Possiamo pensare a dei valori e principi assoluti o è bene tutto quello che ci fa comodo o che la maggioranza decide come tale? Abbiamo mai pensato che la libertà, quella vera, richiede fatica e coraggio e, soprattutto l'impegno per costruire il bene? Queste sono le domande che fanno da cornice al percorso di apprendimento proposto.

La prima proposta per la classe terza: Credenti in dialogo

Come sviluppare un'identità capace di accoglienza, confronto, dialogo? Credo che senza conoscenza non ci possa essere né accoglienza né dialogo. L'ignoranza crea muri e i preconcetti ostacolano l'incontro. Questa proposta didattica vuole sollecitare negli studenti delle classi terze un atteggiamento di curiosità verso le diverse religioni in un'ottica di accogliente confronto e dialogo. I documenti con cui i ragazzi si confronteranno offriranno l'occasione per scoprire che ci si può accogliere nonostante le differenze. La via della pace è possibile anche tra i credenti delle diverse religioni.

La prima proposta per la classe seconda: Tempi e luoghi dell'incontro con Dio

Nei nostri paesi sono ancora vive diverse tradizioni religiose: la festa del patrono, la processione del Venerdì Santo, Presepi viventi e altro ancora. La religiosità della gente della nostra terra è anche espressa dalle tante chiese presenti nel territorio e che oggi, purtroppo, per la maggior parte sono chiuse, quando non crollate, a causa del terremoto dell'anno scorso. Le persone, anche quando sono lontane dalla pratica religiosa, provano attaccamento per questi luoghi e per queste tradizioni. Fanno parte della cultura in cui sono cresciuti. Luoghi di culto e tradizioni religiose si trovano in ogni parte del mondo e in ogni epoca storica. Gli esseri umani hanno espresso ed esprimono così il loro legame con il divino. Questa proposta didattica vuole offrire un contributo alla conoscenza del luoghi di culto e dei riti, in particolar modo delle religioni monoteiste, in un'ottica di rispetto e dialogo. L'ignoranza è la radice di ogni incomprensione e chiusura.

La prima proposta didattica per la classe prima: il nome di Dio

Con questa proposta didattica vorrei aiutare gli alunni a riflettere sulla necessità del rispetto dell'altro per una convivenza civile, pacifica e solidale. Non si può utilizzare il nome di Dio per giustificare alcun tipo di violenza o imposizione. Il primo comandamento dà il divieto di strumentalizzare, manipolare il nome di Dio per ragioni che vanno contro Dio e contro l'uomo: ecco perché la violenza nel nome di Dio è una bestemmia. Tanto nel Cristianesimo, come nell'Islam Dio è presentato come misericordioso, clemente, pietoso. Compito dei credenti è allora presentare questo volto di misericordia nel loro impegno per la pace, il dialogo, la fraternità. Generando misericordia nei comportamenti di ogni giorno ogni uomo o donna di buona volontà realizza la propria umanità e come credente testimonia di essere veramente vicino a Dio.

Togliere l'opaco dagli occhi dei nostri alunni

Bella sfida per noi insegnanti riuscire a infondere passione negli studenti! Bella sfida interessarli, suscitare in loro il desiderio di imparare.  A volte (anche molte volte) mi sento del tutto inadeguata, ma se non fosse per questa speranza (risvegliare anche in uno solo di loro questo desiderio) non potrei fare questo "mestiere". L'ottimismo dovrebbe essere esercizio quotidiano per un insegnante. Altrimenti l'opaco rimane nei nostri occhi e in quelli degli alunni. Che il Signore mi doni oggi, ed ogni giorno, uno sguardo luminoso e pieno di calore per sciogliere le nebbie dagli occhi degli alunni che mi sono stati affidati. Amen.

La proposta 2017/2018 per le classi del Liceo Sportivo

La proposta di questo anno scolastico per le tre classi del Liceo Sportivo. Secondo Liceo Terzo Liceo     Quarto Liceo

Non fate cose "terra terra"

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Per me è sempre motivo di gioia incontrarmi con i giovani. In questo giorno vi dico: per favore, tenete viva la gioia, perché è segno del cuore giovane, del cuore che ha incontrato il Signore. E se voi mantenete viva questa gioia con Gesù, nessuno ve la può togliere, nessuno (cfr Gv 16,22)! Ma, nel dubbio, vi consiglio: non lasciatevela rubare, abbiate cura di tale gioia che tutto unifica nel sapersi amati dal Signore. Perché, come abbiamo detto all'inizio, Dio ci ama… com'era? (rispondono: «Dio ci ama con cuore di Padre»). Di nuovo! («Dio ci ama con cuore di Padre”). E questo è il principio della gioia. Il fuoco dell’amore di Cristo rende traboccante questa gioia ed è sufficiente per incendiare il mondo intero. Che cosa dunque potrebbe impedirvi di cambiare questa società, come volete fare? Non temete il futuro! Osate sognare grandi cose! A questo grande sogno, oggi vi voglio invitare. Per favore, non fate cose “terra terra”, no: volate in alto e sognate grandi cose! Voi gi

Una canzone per cominciare: Io credo

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Ci sono canzoni che mi fanno nascere il desiderio di condividerle con gli alunni perché offrono spunti di riflessione su cui potersi confrontare. " Credo ", cantata da Giorgia, è una di queste. Il testo parla del coraggio della fede, della possibilità di far sì che i dolori non ti annientino ma ti aiutino a crescere (rivelando a te stesso chi sei veramente), dell'amore verso cui tutti tendiamo e che dà senso alla vita. L'uomo è per sua natura credente perché, indipendentemente che si riconosca in una religione o meno, vive la sua vita all'insegna della fede: nelle relazioni con gli altri, nell'amicizia, nell'amore, nella possibilità di farcela.... La fede, in un certo senso, è una delle modalità di conoscenza che caratterizza noi umani e che ci dà la forza di andare avanti. Penso che questa canzone possa essere di buon auspicio per l'anno che ci attende. La fiducia che nutriremo gli uni negli altri sarà l'ingrediente indispensabile per un buon r

L'augurio ai miei studenti per questo nuova anno scolastico

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Se non trovate bellezza a scuola siete per metà spacciati, perché passerete la metà delle vostre ore di veglia dietro a banchi e libri, e saranno ore sprecate, buttate via, nell'età vostra fatta per sperare oltre ogni speranza, con un eccesso che è tipico dell’adolescenza. Un ragazzo, stufo della noia a cui lo costringeva l’ambiente in cui era cresciuto, sentendosi chiamato a grandi cose, decise di scappare di casa e scrisse una lettera a suo padre in cui diceva: “Preferisco essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi”. La fuga fallì, ma rimase la sostanza di quella ribellione che lo portò a diventare il nostro più grande poeta moderno: Giacomo Leopardi. Questo vi auguro per quest’anno, essere disposti a rispondere a quella chiamata al compimento piuttosto che annoiarvi, affrontando anche difficoltà e fatiche pur di non accontentarvi di una vita piccola, piena di alibi e vittimismo . Quando sentirete il vostro nome all'appello del primo giorno di scuola,

Il cono dell'apprendimento

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Quando chiedo agli alunni come studiano, la risposta è sempre questa: "Leggo e ripeto". Alcuni aggiungono altri particolari, tipo: "Leggo e ripeto tre volte". Se chiedo, "perché tre e non due o otto", mi rispondono che è la mamma o la maestra o il professore ad averlo suggerito. Qualcun altro inserisce, tra il leggere e il ripetere, "sottolineo" e qualcun altro ancora "cerco di capire". A farla breve, la risposta può anche essere personalizzata ma si basa, purtroppo, su una strategia poco efficace, come, riprendendo la metafora del libro che sto leggendo ( M. Salvo, Studiare è un gioco da ragazzi , Gribaudo ), pensare di dipingere una stanza utilizzando dei pennarelli invece di strumenti ben più adatti, come rulli per imbiancare o grossi pennelli. E' chiaro che la voglia di studiare non può reggere ad una fatica importante (leggere e ripetere tre e più volte) non seguita da risultati appaganti. Per molti alunni è così, perché il l

Donne dottori della Chiesa

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La qualifica di Dottore della Chiesa  è attribuita fin dall'antichità ad alcuni santi della Chiesa tanto orientale che occidentale ed è quindi un importante elemento di comunione con i fratelli ortodossi. Per l’Oriente ricordiamo i santi dottori Basilio Magno, Giovanni Crisostomo, Atanasio di Alessandria e Gregorio di Nazianzo, per l’occidente Ambrogio di Milano, Agostino di Ippona, Gregorio Magno, Tommaso d’Aquino. In età relativamente recente si è giunti a riconoscere tale qualifica anche ad alcune donne che, con il loro 'genio femminile', sono state testimoni di un amore tenero per la persona di Gesù. La prima donna a ricevere questo riconoscimento è stata santa Teresa di Gesù . Nata ad Avila in Spagna nel 1515, Teresa fu una delle protagoniste della riforma del Carmelo e più in generale della vita della Chiesa nel tempo segnato dalla riforma protestante. Scrisse Paolo VI nella lettera apostolica La multiforme sapienza divina del 27 settembre 1970: «Noi non dubitiamo d

Il più grande servizio da rendere all'umanità

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" Dobbiamo iniziare con l'essere felici perché è il più grande servizio che si possa rendere all'umanità.  Se siamo felici, c'è almeno un luogo di felicità. La felicità deve però continuamente accrescersi, e si accresce man mano che altre persone diventano un po' più felici. Se nella vostra vita avete reso felice anche una sola persona, non avete perduto il vostro tempo; se avete fatto felice un cane, oppure una pianta fiorita in un giorno di primavera che vi ha dato l'impressione di rispondervi, ne valeva la pena. Credo che la nostra vita sia perduta se questo dono, che è dentro di noi, non riesce ad essere comunicato. Se nessuno vuole il dono che è in voi, offritelo a tutti gli esseri, alla vita, al vento! Il vento lo porterà a quelli che ne hanno più bisogno...  E' il momento di dare! Io dono e accolgo coloro che possono avere bisogno ". (Jean-Yves Leloup, La montagna nell'oceano)

A che mi serve l'irc?

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In attesa dell'inizio, un video che ci ricorda perché ci ri-troveremo a scuola.

Uomini e donne del dialogo interreligioso

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Nel corso del viaggio in Egitto del 28 aprile del 2017, parlando alla prestigiosa università di Al-Azhar al Cairo, dichiarava papa Francesco: «Nel campo del dialogo, specialmente interreligioso, siamo sempre chiamati a camminare insieme, nella convinzione che l’avvenire di tutti dipende anche dall'incontro tra le religioni e le culture». Davvero uno stile nuovo anticipato da alcuni santi e testimoni che hanno saputo far prevalere la carità su precedenti atteggiamenti di astio e di rivalità. L'articolo di Elio Guerriero in Avvenire del 9 agosto 2017 ci aiuta a ricordare alcuni di loro. Nel 1219 san Francesco si presentò al sultano Al Kamil con sentimenti di amore universale. Il beato Charles de Foucauld (1858-1916) si fece interprete di un atteggiamento di rispetto e di simpatia verso la religione islamica. Rimasto presto orfano, venne cresciuto da un nonno colonnello dell’esercito, che lo avviò a sua volta alla carriera militare. Negli anni giovanili, tuttavia, condusse un

Perché il destino diventi destinazione

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Il destino è dato, la destinazione la scegli. Due parole apparentemente simili ma distanti. Un conto è vivere pensando che più di tanto non si può fare (perché tutto è già scritto, è destinato); altra cosa è pensare che devo dare un senso, un verso alla mia vita, come quando si parte per una meta, una destinazione, appunto. Non posso accontentarmi di una vita scialba, insignificante, né posso rincorrere come un matto le occasioni che mi facciamo provare emozioni forti. Se non ho una direzione rischio di bruciarmi e non trovare mai quello che cerco: in primo luogo, perché non mi do il tempo per capire cosa effettivamente vado cercando; in secondo luogo, perché non so dove cercarlo. Dal libro di D'Avenia " L'arte di essere fragili " trovo alcuni suggerimenti per far sì che il destino diventi destinazione.